Dopo la sconfitta di Renato Soru alle elezioni regionali in Sardegna, il segretario del Partito Democratico lascia. Inutile l'appello a restare rivoltogli dal Coordinamento
Dopo la sconfitta del candidato del centrosinistra Renato Soru alle elezioni regionali in Sardegna, che hanno visto il successo del candidato del centrodestra Ugo Cappellacci, il segretario del Partito democratico Walter Veltroni ha rassegnato le dimissioni. Lo ha annunciato questo pomeriggio il portavoce del Pd. "Walter Veltroni ha confermato l'orientamento che aveva già espresso questa mattina di
dimettersi", ha detto Andrea Orlando ai cronisti.
In mattinata, al coordinamento del Pd, Veltroni si era presentato annunciando di voler restituire il
proprio mandato da segretario ma il vertice del partito aveva respinto le sua dimissioni.
Il portavoce ha detto che sarà domani lo stesso Veltroni a spiegare le motivazioni della sua
decisione, che giunge a oltre un anno dalla sua elezione a segretario e a quattro mesi dalle prossime
elezioni europee.
"Domani il vicesegretario del Pd Dario Franceschini annuncerà il percorso che ora il partito dovrà
seguire" per eleggere il nuovo leader, ha concluso Orlando.
Walter Veltroni lascia dopo sedici mesi al timone della formazione politica erede dell'esperienza ulivista, che poco meno di due anni fa era stata battezzata come la novita' piu' rilevante nel panorama politico italiano.
dimettersi", ha detto Andrea Orlando ai cronisti.
In mattinata, al coordinamento del Pd, Veltroni si era presentato annunciando di voler restituire il
proprio mandato da segretario ma il vertice del partito aveva respinto le sua dimissioni.
Il portavoce ha detto che sarà domani lo stesso Veltroni a spiegare le motivazioni della sua
decisione, che giunge a oltre un anno dalla sua elezione a segretario e a quattro mesi dalle prossime
elezioni europee.
"Domani il vicesegretario del Pd Dario Franceschini annuncerà il percorso che ora il partito dovrà
seguire" per eleggere il nuovo leader, ha concluso Orlando.
Walter Veltroni lascia dopo sedici mesi al timone della formazione politica erede dell'esperienza ulivista, che poco meno di due anni fa era stata battezzata come la novita' piu' rilevante nel panorama politico italiano.