Primo giorno di scuola. Polemica tra Bossi e la Gelmini

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Il leader della Lega riaccende la polemica con la collega: Per capire che cosa serve alla scuola devi essere stato insegnante. La replica: Stupefatta dalla sua confusione mentale

Il ministro della Pubblica istruzione, Mariastella Gelmini, inaugura oggi l’anno scolastico in un istituto comprensivo di Segrate. La Lombardia è, infatti, la prima regione italiana a riaprire le scuole. Mercoledì toccherà a quelle della provincia di Bolzano. Lunedì prossimo a quasi tutte le altre regioni. Solo la Sicilia riaprirà le scuole il 17. Ma è un primo giorno di scuola già difficile per la Gelmini.
Infatti dopo il Manifesto della Cgil che le contesta punto per punto il percorso individuato per la riforma della scuola ieri la doccia gelata le è arrivata dal leader della Lega, Umberto Bossi.

Il ministro per le Riforme ha attaccato il ministro della Pubblica Istruzione intervenendo a un comizio a   Torino: "Oggi ci sono molti insegnanti specializzati, qualcuno dice insegnante unico, ma se c'è un solo insegnante rovina i bambini": ha detto Bossi, ministro per le Riforme (evidentemente non consultato sul decreto che ha istituito il maestro unico)  parlando alla Festa della Lega a Torino.  Il leader della Lega si è detto consapevole del problema costi: "Un insegnante unico costa un sacco di soldi in meno. Onestamente  in un momento in cui non ci sono i soldi e' chiaro che si parli di insegnante unico". Ma, così facendo, ha smascherato la propaganda della Gelmini che sostiene che, dopo i tagli, ci sarà una scuola migliore. E ha aggiunto, caso mai il suo malcontento non si fosse capito bene, "la prossima volta forse il ministero della scuola lo chiederà la Lega".

Dura e immediata replica del ministro dell'istruzione: 'Sono stupefatta - afferma Gelmini - della confusione mentale di Bossi, che a metà agosto ha detto che tre maestri erano troppi e ne bastava uno perché serviva un riferimento unico. Il 7 settembre dice esattamente l'opposto. Si metta d'accordo con sè stesso prima di parlare di scuola. Per fortuna - conclude il ministro dell'istruzione - il governo, con le misure previste da Tremonti e da me attuate, grazie al voto del parlamento ha già deciso"

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