Boccardo, precarietà fa parte di noi

Umbria
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Lettera dell'arcivescovo di Spoleto ai sacerdoti

(ANSA) - PERUGIA, 14 MAR - "Il Coronavirus ci sta insegnando qualcosa di fondamentale: una società come la nostra, all'avanguardia nella tecnologia e nella medicina, viene messa in ginocchio, nel caos e nella paura, da un piccolissimo virus, che ci spaventa come un mostro invincibile e ci obbliga a cambiare radicalmente le abitudini quotidiane. E così impariamo, forse anche nostro malgrado, che la precarietà fa parte del Dna dell'uomo, nonostante tutte le sue capacità, ricchezze e scoperte". E' uno dei passaggi di una lettera dell'arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, ai parroci e a tutti i religiosi del presbiterio.
    "È il momento - osserva - di ricordare con forza che la vita e la morte, il tempo e il futuro non ci appartengono e non ne siamo i padroni ma c'è Qualcuno a cui dobbiamo riferirci, a cui chiedere aiuto e protezione: Gesù, Figlio prediletto del Padre celeste e nostro Salvatore".
   

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