Enna, a scuola si parla di droga ma arriva polizia: polemiche

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Alla polizia non sono bastate le rassicurazioni della preside, Lidia Gangi, date telefonicamente a un ispettore, sul fatto che l'assemblea era stata regolarmente autorizzata

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Cento incontri in un anno, non solo nelle scuole. Ma stavolta un'assemblea organizzata dall'associazione 'Meglio legale', che si batte per la legalizzazione della cannabis, è stata interrotta dall'intervento della polizia. Gli agenti si sono presentati in aula ieri, alle 9.40, nell'istituto superiore Majorana-Cascino di Piazza Armerina, nell'Ennese. Alla polizia non sono bastate le rassicurazioni della preside, Lidia Gangi, date telefonicamente a un ispettore, sul fatto che l'assemblea era stata regolarmente autorizzata. Chiusa la telefonata, quando tutto sembrava chiarito, sarebbe cominciata l'identificazione degli studenti.

La smentita della Questura

 Ma la Questura di Enna smentisce questa versione: "Non c'è stata formale identificazione". Gli agenti in abiti civili hanno preso contatti con i responsabili dell'istituto superiore, spiega la Questura, e l'assemblea "non è stata interrotta e/o ritardata". E assicura che "qualsiasi attività condotta presso l'istituto scolastico comunque non avrà alcun seguito". L'ispettore ha riferito alla dirigente scolastica che l'intervento era scaturito da una segnalazione arrivata da Enna. "L'assemblea congiunta - dice la preside - è stata richiesta dai rappresentanti di classe sulla base di una programmazione con la consulta provinciale e ha visto la partecipazione a distanza degli alunni collegati dalle classi e del rappresentante di 'Meglio Legale', Pierluigi Gagliardi, che ha presentato agli studenti il quadro normativo chiarendo subito che l'obiettivo dell'associazione è quello di argomentare tesi circa l'auspicato utilizzo legale della cannabis per contrastare fenomeni di criminalità". Marco Geco, coordinatore nazionale della Federazione degli studenti, annuncia che chiederà un'audizione al ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara e afferma che "in assenza di diversa motivazione", quanto accaduto a Piazza Armerina "rischia di risultare politicamente inaccettabile. Un intervento del genere è in forte contrasto col diritto alla libera espressione sancito dalla nostra Costituzione". Antonella Soldo, coordinatrice di "Meglio legale", sottolinea che il tema della legalizzazione della cannabis è all'ordine del giorno nel dibattito pubblico e istituzionale, "se n'è discusso anche nelle aule parlamentari. L'irruzione si configura come un pericoloso atto intimidatorio nei confronti di ragazzi, molti dei quali minori. Andremo fino in fondo per capire cosa è successo". Nel ricordare che l'associazione 'Meglio Legale' coinvolge parlamentari, medici, imprenditori, avvocati, giornalisti e semplici cittadini, la deputata del Pd Maria Stefania Marino parla di "intervento sproporzionato delle forze dell'ordine, che ha avuto il pessimo retrogusto di una vera e propria intimidazione. Vorrei sapere dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi se siamo ancora in un Paese democratico". Sulla stessa linea il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni e il deputato di Azione-Italia Viva Davide Faraone, che sulla vicenda annunciano un'interrogazione ai ministri dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, e degli Interni, Matteo Piantedosi.

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