Processo stragi, la difesa di Messina Denaro chiede la nullità del decreto di latitanza

Sicilia

Secondo il legale, non ci sarebbe prova che l'imputato 25 anni fa abbia avuto conoscenza dell'ordine di carcerazione emesso per i fatti che gli sono contestati nel dibattimento nel quale è accusato di essere il mandante per le stragi di Capaci e via D'Amelio

ascolta articolo

L'avvocato d'ufficio di Matteo Messina Denaro, Salvatore Baglio, ha chiesto la nullità del decreto di latitanza, e di conseguenza anche quella del decreto di citazione in appello, nel corso dell'udienza di oggi del processo che si celebra a Caltanissetta, in corte d'assise d'appello a carico del latitante mafioso.

La richiesta della difesa di Messina Denaro

Stando alla difesa, non vi sarebbe prova che l'imputato un quarto di secolo prima abbia avuto conoscenza dell'ordine di carcerazione emesso nei suoi confronti per i fatti che gli sono contestati nel processo dove è accusato di essere il mandante per le stragi di Capaci e via D'Amelio. In primo grado Messina Denaro è stato condannato all'ergastolo. Il sostituto procuratore generale Lucia Brescia ha chiesto un rinvio del procedimento all'udienza del 6 luglio al fine di consentire al collega assegnatario di potere interloquire sull'eccezione formulata dalla difesa.

 Le auto distrutte sul luogo della strage  del  23 maggio 1992, sull'autostrada A29, nei pressi dello svincolo di Capaci nel territorio comunale di Isola delle Femmine, a pochi chilometri da Palermo, dove morirono il magistrato antimafia Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. Gli unici sopravvissuti furono gli agenti Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello e l'autista giudiziario Giuseppe Costanzaauto ANSA

approfondimento

Strage Capaci, Pg Cassazione chiede conferma ergastoli e rinvio Tutino

I più letti