
L’opera riproduce il volto del giudice ucciso, insieme agli agenti della scorta, in via D'Amelio il 19 luglio del 1992. Realizzata dall’artista Andrea Buglisi, completa la porta dei giganti e si aggiunge al grande ritratto di Giovanni Falcone, completato lo scorso 23 maggio
A cura di Raffaella Daino

Nel 29esimo anniversario dalla strage di Via D'Amelio un nuovo murale ritrae il volto del giudice Paolo Borsellin. A realizzarlo Andrea Buglisi nell’ambito del progetto Spazi Capaci-Comunità Capaci, un'iniziativa della Fondazione Falcone con il contributo della Regione Lazio

L’opera copre una superficie di oltre novecento metri quadrati, su un palazzo di sei piani in via Sampolo, vicino alla via D’Amelio in cui il 19 luglio del '92 il giudice venne trucidato insieme con gli agenti di scorta, Eddie Walter Cosina, Emanuela Loi, Claudio Traina, Agostino Catalano e Vincenzo Li Muli. A poche centinaia di metri si trova l’aula bunker in cui venne celebrato il maxi processo che tra l’86 e il 92 per la prima volta mise alla sbarra centinaia di boss accusati di crimini di mafia

L'opera di street art completa La porta di Giganti. Dall'altra parte della strada il volto di Giovanni Falcone, realizzato dallo stesso artista il 23 maggio in occasione del 29esimo anniversario dalla strage di Capaci. "Due personalità differenti ma accomunate da un unico, forte e totalizzante obiettivo. Sorgono dall'aula Bunker, tatuati sui palazzoni del sacco di Palermo che tanto hanno combattuto, ora per rassicurarci con la loro presenza, ora per sfidarci a non essere mai indifferenti" dice l'autore Andrea Buglisi

Un altro murale dedicato ai due giudici era stato realizzato a Palermo dagli street artists nisseni Rosk e Loste nel 2017

L'opera si trova vicino al porticciolo turistico della Cala, vicino al centro della città

A Villabate, alle porte del capoluogo, un'altra opera omaggio a Falcone e Borsellino è stata realizzata nel 2020 dallo street artist palermitano Igor Scalisi Palminteri e inaugurata il 19 maggio, il giorno in cui si ricorda la strage

"Un dipinto che mi rende orgoglioso, è un onore poter rappresentare due miei concittadini che non definisco né eroi, né santi, ma persone che mi auguro, stiano sorridendo e ridendo, in maniera paterna, di noi che siamo quaggiù" dice l'autore Igor Scalisi Palminteri