Elezioni Palermo, ministra Lamorgese: "Gravissima l'assenza dei presidenti di seggio"

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A far esplodere il caos è stato il forfait di quasi un terzo dei presidenti designati nei 600 seggi per le amministrative. Intorno alle 13 è stato il Viminale a comunicare che la situazione si avviava alla 'normalità', poi la Prefettura e il Comune hanno annunciato di avere completato la sostituzione dei presidenti rinunciatari in tutti i seggi che erano rimasti scoperti

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Disagi durante le elezioni comunali a Palermo (OGGI SI VOTA). A far esplodere il caos è stato il forfait di quasi un terzo dei presidenti designati nei 600 seggi per le amministrative. Già ieri in apertura delle sezioni per le operazioni preliminari si è scoperto che 174 presidenti avevano rinunciato, mentre in molte sezioni le schede elettorali sono state consegnate con 3-4 ore di ritardo, mandando in tilt le operazioni preliminari. La ragione della pioggia di rinunce potrebbe essere dovuta alla concomitanza con la finale di Play off di serie C con tra Palermo e Padova, valida per la promozione in B, appuntamento per il quale allo stadio Renzo Barbera è previsto il pienone con oltre 34mila spettatori. Sul caso è intervenuta la ministra degli Interni Luciana Lamorgese che ha definito la rinuncia improvvisa dei presidenti di seggio "gravissima" e ha sottolineato che "la Procura di Palermo valuterà gli eventuali profili di responsabilità".

"Nella nostra sezione manca ancora il presidente. Sono arrivati già diversi elettori che hanno chiesto di votare ma abbiamo spiegato loro che ci sono alcuni problemi e ci hanno risposto che ritorneranno più tardi, ma non è detto considerata la bella giornata e la partita del Palermo". Lo dice all'ANSA Marcella Garbini, 49 anni, scrutatrice nella sezione 196, che si trova nell'istituto comprensivo Cruillas in via Salerno, un quartiere della prima periferia di Palermo. Nella scuola ci sono quattro sezioni, i seggi sono stati insediati manca all'appello da ieri soltanto la 196. Ieri pomeriggio, gli scrutatori hanno atteso invano che arrivasse il presidente nominato che, però, non è mai arrivato.
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La corsa ai ripari

A poche ore dall'inizio del voto è partita una corsa contro il tempo per sostituire i presidenti: per tutta la notte Comune e Prefettura hanno fatto i salti mortali per evitare il peggio. Sono stati mobilitati i vigili urbani, l'amministrazione comunale ha persino lanciato un appello rivolto a tutti andando in deroga alle disposizioni che prevedono la selezione dei presidenti da un apposito albo dovendo avere alcune caratteristiche per potere ricevere l'avallo della Corte d'appello. Nei seggi rimasti vacanti, gli scrutatori sono rimasti 'ostaggio' fino alle due della notte nella speranza che arrivasse il sostituto-presidente. In 64 sono stati trovati poco prima della mezzanotte, per gli altri la ricerca è andata per le lunghe e oltre i termini di legge.

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Seggi aperti in ritardo

Mentre la maggior parte dei seggi stamattina alle 7 ha aperto le porte agli elettori, nel resto delle sezioni senza presidente centinaia di elettori hanno trovato le porte chiuse e sono stati invitati dagli scrutatori a tornare più avanti nella giornata tra rabbia e stupore. A quanto si è appreso, il pasticcio si sarebbe potuto evitare: venerdì pomeriggio il Comune aveva chiesto aiuto agli Ordini degli avvocati e dei dottori commercialisti proprio per sostituire i "disertori", anche se la vera corsa contro il tempo è scattata solo ieri dopo le 16, quando il caso è esploso nella sua evidenza. Toccherà agli investigatori accertare quante rinunce siano state comunicate, seppure a ridosso delle operazioni di voto, e se siano state motivate adeguatamente e quanti presidenti incaricati abbiano invece dato forfait senza alcuna comunicazione. Ad aggravare la situazione sarebbe stato l'attacco hacker subito dal Comune di Palermo nei giorni scorsi che avrebbe mandato in tilt anche la ricezione delle mail via pec. Alcuni presidenti incaricati avrebbero informato della rinuncia per tempo, ma l'email non sarebbe arrivata al Comune.

L'intervento del Viminale

Di fronte alle richieste di proroga del voto fino a lunedì, compiute da diversi esponenti politici tra cui il governatore della Sicilia Nello Musumeci, il Viminale prima ha escluso la deroga, poi ha inviato una nota alla Prefettura chiedendo l'immediato accorpamento delle sezioni senza presidenti a quelle operative, chiarendo inoltre che gli elettori che si troveranno all'interno dei seggi potranno votare anche oltre le 23 (orario di chiusura previsto). Intorno alle 13 è arrivata la svolta. Prima è stato il Viminale a comunicare che la situazione si avviava alla 'normalità', poi la Prefettura e il Comune hanno annunciato di avere completato la sostituzione dei presidenti rinunciatari in tutti i seggi che erano rimasti scoperti e che quindi non sarebbe stato necessario l'accorpamento indicato dal ministero.

Le denunce

Tante sono le denunce nei commissariati di polizia e nelle stazioni dei carabinieri fatte da semplici elettori. Il Comune ha depositato un esposto in Procura contro i presidenti rinunciatari. I reati che potrebbero prospettarsi vanno dall'interruzione di pubblico servizio al rifiuto di atti d'ufficio. E dopo lo spoglio di domani con l'esito indicativo a metà scrutinio, appare probabile il ricorso alle carte bollate nelle aule di giustizia da parte degli sconfitti.

Ministra Lamorgese: "Assenza dei presidenti di seggio senza preavviso è gravissima"

"È gravissimo che a Palermo, senza alcun preavviso, un elevato numero di presidenti di seggio non si sia presentato per l'insediamento - ha dichiarato la ministra degli Interni Luciana Lamorgese -, ovvero abbia rinunciato all'incarico, ritardando l'avvio delle operazioni di voto. Un tale atteggiamento esprime una assoluta mancanza di rispetto per le Istituzioni e per i cittadini chiamati in questa giornata elettorale e referendaria ad esercitare un diritto costituzionale fondamentale per la vita democratica del Paese". La ministra poi ha aggiunto: "La Procura di Palermo valuterà gli eventuali profili di responsabilità conseguenti alle segnalazioni inviate dal Comune, competente per le procedure di insediamento dei seggi e di sostituzione dei presidenti".

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