Palermo, arrestato per voto di scambio Francesco Lombardo, candidato di Fratelli d'Italia

Sicilia

Secondo le accuse l'aspirante consigliere comunale il 28 maggio avrebbe incontrato un boss mafioso per chiedergli il sostegno alle elezioni. Il caso è stato commentato dal partito guidato da Giorgia Meloni che tramite una nota ha spiegato di aver già "dato mandato ai propri legali di costituirsi come persona offesa dal reato" e che chiunque "si avvicini a Fratelli d'Italia deve sapere che la criminalità organizzata è il nostro primo nemico"

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Francesco Lombardo, candidato al Consiglio comunale di Palermo con Fratelli d'Italia, è stato arrestato dalla polizia con l'accusa di scambio elettorale politico-mafioso. Secondo le accuse l'aspirante consigliere comunale il 28 maggio avrebbe incontrato Vincenzo Vella (anche lui arrestato), boss di Brancaccio e già condannato tre volte per associazione mafiosa, per chiedergli il sostegno alle elezioni di domenica 12 giugno (LO SPECIALE). Dopo la diffusione della notizia il candidato del centrodestra Roberto Lagalla ha dichiarato: "Adesso basta. A breve la Commissione nazionale antimafia diramerà la lista degli impresentabili. Chiederò ai partiti le dimissioni di quanti, eventualmente eletti, risultino avere legami con Cosa nostra. Se ciò non avverrà sarò io a rassegnare le dimissioni". Sul caso Lombardo è intervenuto anche il partito Fratelli d'Italia che ha tramite una nota ha spiegato di aver già "dato mandato ai propri legali di costituirsi come persona offesa dal reato" e che chiunque "si avvicini a Fratelli d'Italia deve sapere che la criminalità organizzata è il nostro primo nemico"

Gli arrestati

Lombardo è ex consigliere comunale di Villabate e alle prossime elezioni si era candidato al Consiglio comunale di Palermo. Vella invece ha scontato due condanne definitive per associazione mafiosa. Recentemente era stato condannato a 20 anni, ma la corte d'appello un anno fa aveva annullato la sentenza per un vizio di forma: per questo era stato scarcerato ed era libero. L'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Guido, è stata svolta in tempi serratissimi, come quella che l'8 giugno ha portato in cella il candidato di Forza Italia al Comune, Pietro Polizzi, e il costruttore considerato mafioso, Agostino Sansone sempre per scambio elettorale politico-mafioso. Anche in questo caso, come è accaduto per il consigliere di Forza Italia, è stata decisiva una intercettazione.

Incontro scoperto con un trojan

A svelare la richiesta di appoggio elettorale che Lombardo avrebbe fatto a Vella, mafioso è stato un trojan piazzato nel telefono del boss. Secondo quanto si apprende, il candidato sarebbe andato a trovare il mafioso nel suo negozio di ortofrutta e avrebbe chiesto i suoi voti per le elezioni comunali di domenica prossima. La polizia ha immediatamente trasmesso l'intercettazione alla Procura che ha chiesto al gip la custodia cautelare in carcere per entrambi.

Lagalla: "Partiti chiedano dimissioni degli impresentabili"

"Il caso Lombardo parrebbe essere simile a quello Polizzi, dove un certo tipo di controllo, che va oltre i requisiti formali, può essere effettuato solo dalla magistratura - afferma il candidato sindaco Lagalla -. Questi casi dimostrano che non è la mafia a condizionare la politica ma singole mele marce che cercano ipotetiche scorciatoie elettorali. Adesso basta. A breve la Commissione nazionale antimafia diramerà la lista degli impresentabili. Chiederò ai partiti le dimissioni di quanti, eventualmente eletti, risultino avere legami con Cosa nostra. Se ciò non avverrà sarò io a rassegnare le dimissioni". Secondo Lagalla "ancora i dettagli dell'indagine non sono noti, tuttavia, non posso che rivolgere un plauso alla Squadra mobile di Palermo e alla Procura della Repubblica per la tempestività dell'operazione".

Fratelli d'Italia: "Criminalità organizzata è il nostro primo nemico"

Sul caso Lombardo è intervenuto anche il partito Fratelli d'Italia che ha fatto sapere tramite una nota di aver già "dato mandato ai propri legali di costituirsi come persona offesa dal reato, riservandosi di costituirsi parte civile qualora l'ufficio della Procura eserciti l'azione penale. Chiunque si avvicini a Fratelli d'Italia deve sapere che la criminalità organizzata è il nostro primo nemico". 

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