30 anni fa l'attentato a Giovanni Falcone, le commemorazioni a Capaci e Palermo

Sicilia

Dal palco del Foro Italico per tutto il giorno si alterneranno gli ospiti della Fondazione Falcone, il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra, ma anche musicisti, giornalisti, cantanti

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Sergio Mattarella è arrivato nella sua Palermo per commemorare le vittime delle stragi di Capaci e via D'Amelio (LO SPECIALE - IL DISCORSO DI MATTARELLA). Il Capo dello Stato ha raggiunto il Foro Italico dove è stato accolto dagli applausi delle migliaia di persone che stanno partecipando alle commemorazioni. Per tutto il giorno sul palco si alterneranno gli ospiti della Fondazione Falcone (presieduta da Maria Falcone), il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra, ma anche musicisti, giornalisti, cantanti: è prevista la partecipazione di Gianni Morandi e Malika Ayane. Presenti alla manifestazione una folla di studenti provenienti da tutt'Italia e numerosi esponenti del governo: i ministri dell'Istruzione Patrizio Bianchi, dell'Interno Luciana Lamorgese, della Giustizia Marta Cartabia, dell'Università Maria Cristina Messa, degli Esteri Luigi Di Maio. A commemorare Francesca Morvillo, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e gli uomini delle loro scorte, nel trentennale delle stragi, ci saranno anche il capo della Polizia Lamberto Giannini, il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, il procuratore di Roma Francesco Lo Voi.

Di Maio: "Italia Paese guida nella lotta al crimine organizzato"

Grazie all'impegno di Giovanni Falcone "l'Italia è unanimemente riconosciuta come Paese guida nella lotta al crimine organizzato", ha sottolineato il ministro degli Esteri Luigi Di Mario al Foro Italico. "La pietra miliare di tutto questo lavoro dal punto di vista della diplomazia - ha aggiunto - è la convenzione di Palermo. Nel 2020 come Farnesina abbiamo costruito il programma Falcone e Borsellino con 400 magistrati dall'America Latina e Caraibi che si formano con le autorità italiane. Un pensiero va a Marcelo Pecci, assassinato in viaggio di nozze, che si era formato con noi".

Maria Falcone: "Giovanni non voleva essere un eroe"

"Lui non voleva essere un eroe, ma voleva essere soltanto un magistrato che facesse soltanto il proprio dovere. Non dobbiamo pensare solo al passato, ma anche al futuro per questa nostra citta". Così Maria Falcone ha ricordato il fratello Giovanni sul palco all'apertura della manifestazione al Foro Italico, curata dalla Fondazione che presiede. "Saluto e ringrazio sempre il nostro Presidente della Repubblica, il cittadino più importante di Palermo - ha aggiunto - la ringrazio per tornare nella della nostra città e non soltanto per il suo passato, ma anche del suo futuro. Saluto tutto le autorità: a tutti dico grazie di cuore. E grazie ai miei ragazzi delle scuole, alle insegnanti che in questi anni hanno fatto una rivoluzione copernicana".

"Forse nei momenti più bui nella storia di ogni Paese la società viene presa da una voglia di riscossa. Da determinati fatti nasce la rivoluzione di un Paese. Le stragi del '92 sono state, lo diciamo a Louis Freeh, un po' come le Torri gemelle americane, un prima e un dopo. Una voglia grande di cambiamento. Io in questi anni ho cercato di portare avanti l'idea di Giovanni: la mafia non si vince soltanto con la repressione, che dev'essere sempre forte e degna di uno Stato di diritto, ma sul piano culturale. Se oggi abbiamo questa città piena di ragazzi che ricordano - e non erano nemmeno nati nel '92 - Giovanni come se fosse un loro contemporaneo e apprezzano e pensano ai suoi valori io penso che in parte abbiamo vinto. Il percorso è ancora lungo ma noi siamo qui", ha detto poi Maria Falcone in chiusura della manifestazione per celebrare i 30 anni dalla strage di Capaci. "Sarà bellissimo quando prenderemo anche Matteo Messina Denaro. Quando accadrà - ha aggiunto durante l'evento allo Spasimo - brinderemo insieme, con il ministro dell'Interno e della Giustizia". 

Lo Voi: "Fu pioniere nei rapporti con Usa e Fbi"

Il procuratore di Roma, Francesco Lo Voi, ha ricordato "un periodo di apprendistato da parte mia e poi collaborazione professionale" con Giovanni Falcone nella Procura di Palermo; "ricordo la sua l'attività pioneristica, con l'avvio dell'attività giudiziaria verso l'estero e gli strettissimi rapporti con gli Stati Uniti e l'Fbi". "Cerco di trasmettere il suo insegnamento. Il primo quello di non tralasciare nulla, di aprirsi al dialogo e col confronto con colleghi, collaboratori, persone con cui veniva a contatto e le forze di polizia", ha aggiunto. "Da ciò che mi hanno spiegato colleghi e forze di polizia da quando sono a Roma è che la situazione in certi ambienti non è troppo diversa da quella che avevo lasciato a Palermo: tentatavi di infiltrazione nell'economia e nella pubblica amministrazione nelle più varie forme", ha detto Lo Voi. "Questo mi porta a fare una considerazione - ha aggiunto il magistrato che è stato il capo della Procura di Palermo - che è una domanda: parliamo di economia, pubblica amministrazione e di difficoltà in cui molte imprese si sono trovate. Ma in realtà, questo popolo che vediamo a Palermo, tutti quelli che verranno dopo di noi che ricopriranno incarichi organizzativi, istituzionali nei prossimi anni cosa se ne faranno della mafia? Quale sarà l'utilità della mafia, della 'ndrangheta e delle organizzazioni camorristiche? Perché in un paese come l'Italia, che ha tutte le possibilità di potere gestire ed essere in primissimo piano in Europa e non solo dal punto di vista Istituzionale, sociale, culturale, ambientale, a che serve la mafia? Che cosa - chiosa Lo Voi - si aspetta ancora a liberarsi di questo cancro?".

Cartabia: "Fondamentale aggredire patrimoni della mafia" 

"Un evento traumatico per il nostro Paese, da cui però è rinato qualcosa": così la ministra della Giustizia Marta Cartabia parla della strage di Capaci. Un "momento di riscatto e di rinascita, in cui la Repubblica , le istituzioni e la società civile hanno fatto un percorso su tre assi fondamentali" sottolinea Cartabia. Il primo è quello della giustizia "con i processi e l'accertamento delle responsabilità che ancora continua". Il secondo è la produzione di "una legislazione antimafia originalissima che ha messo a frutto il metodo di Falcone e Borsellino e lo ha esportato in tutto il mondo, soprattutto con l'aggressione ai beni e ai capitali" della mafia. In questo senso il Protocollo sottoscritto nei giorni scorsi dal ministero con l'Agenzia dei beni confiscati, ha spiegato la ministra, "vuole affinare" gli strumenti previsti, "anche accogliendo il suggerimento della professoressa Maria Falcone: seguire questi beni in tutto il loro percorso perchè possano essere a beneficio di tutti". Il terzo asse è rappresentato da "cultura e educazione: le buone leggi e la buona giustizia si nutrono di educazione e di cultura. Va sconfitta radicalmente la cultura mafiosa che baratta la dignità per denaro. Questo è un lavoro che si può fare solo capillarmente nelle scuole".

Musumeci: "Antimafia sia senza ipocrisia e retorica"

"Io credo che l'antimafia vada predicata e praticata giorno dopo giorno nel silenzio del dovere, evitando speculazioni, per rendere omaggio al sacrificio che tante donne e tanti uomini hanno saputo e voluto compiere per fare migliore questa Sicilia e questa Italia". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, in occasione della manifestazione a Palermo.

Le manifestazioni a Palermo

A poca distanza, nel complesso monumentale dello Spasimo, la ministra Marta Cartabia e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio prenderanno parte a un incontro sul contrasto al crimine organizzato nei paesi latinoamericani e caraibici.

Alle 14, nell'atrio dell'Ufficio scorte della caserma Lungaro, il capo della Polizia Lamberto Giannini deporrà una corona d'alloro in memoria dei caduti nella strage di Capaci e un'ora dopo, nella sede del rettorato universitario, a Palazzo Steri, l'Ateneo ricorderà Francesca Morvillo con la proiezione di un video e la scopertura della targa e intitolazione a "Francesca Laura Morvillo" della Biblioteca interdipartimentale di discipline umanistiche; inoltre verrà presentato il libro "Non solo per amore. In memoria di Francesca Morvillo", a cura di Cetta Brancato, Giovanna Fiume, Paola Maggio.

Alle 17.58, l'ora della strage di Capaci, commemorazione delle vittime davanti all'Albero Falcone in via Notarbartolo, davanti all'edificio dove abitava il magistrato. Interventi di Maria Falcone e del presidente della Camera Roberto Fico.

Alle 19.00, nella chiesa di San Domenico dov'è sepolto il magistrato verrà celebrata una messa per le vittime della strage di Capaci. Iniziative sono previste anche in altre città siciliane e in tutta Italia. 

Le iniziative nelle scuole

La delegazione di giovani che prenderà parte alle commemorazioni sarà composta da circa mille studentesse e studenti, provenienti dalla Sicilia ma anche dal resto d'Italia. Inoltre in città saranno visibili 1.400 lenzuoli realizzati da 1.070 istituti scolastici che hanno accolto l'appello del Ministero dell'Istruzione e della Fondazione Falcone, lanciato attraverso il bando #LaMemoriaDiTutti. Rita Atria, Peppino Impastato, Don Pino Puglisi, Libero Grassi, Pio La Torre, Lia Pipitone, Piersanti Mattarella, Rocco Chinnici: studentesse e studenti nelle scorse settimane hanno approfondito la storia di alcune donne e uomini uccisi dalla violenza mafiosa e hanno decorato i lenzuoli bianchi - che i palermitani usarono nel 1992, all'indomani delle stragi, per dimostrare la loro ribellione - con illustrazioni e messaggi derivanti dalla loro riflessione. Ne sono arrivati a Palermo da tutta Italia, da Como a Favignana, da Rivoli a Lampedusa. Sono stati affissi al Foro Italico Umberto I, luogo in cui si tiene la celebrazione ufficiale, e ai balconi dei cittadini che hanno accettato di esporli durante il periodo del progetto. 

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