In occasione di una delle iniziative di “Lampedusa, isola di pace” Fico ha prima visitato il monumento alla memoria dei migranti morti in mare, per poi salire su una motovedetta e recarsi dove avvenne il naufragio di un barcone con 368 morti accertati il 31 ottobre 2016 e gettare in acqua una corona di fiori per ricordare le vittime
Il presidente della Camera Roberto Fico è giunto sull'isola di Lampedusa per recarsi alla porta d'Europa, monumento alla memoria dei migranti morti in mare, accompagnato dal sindaco Totò Martello, dal prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa, dal questore Maria Iraci, dal comandante provinciale dei carabinieri Vittorio Stingo e dal comandante provinciale della Gdf Giuseppe Lo Pane.
La manifestazione a Lampedusa
Fico ha partecipato ad una delle iniziative di "Lampedusa, isola di piace" manifestazione promossa dall'amministrazione comunale che si terrà fino al 30 aprile. Il dibattito odierno è stato organizzato dall’amministrazione comunale delle Pelagie, nell'ambito del progetto Siren.
La visita di Fico
Fico è poi salito su una motovedetta della guardia di finanza al molo Madonnina di Lampedusa per recarsi nello specchio d'acqua dove avvenne il naufragio di un barcone di migranti, che provocò 368 morti accertati, il 3 ottobre 2016. Vennero salvate 155 persone nello specchio di mare a un miglio dalla costa dell'isola. Fico ha gettato una corona di fiori in mare per ricordare le vittime.
“Da Lampedusa arriva messaggio di pace”
“Da Lampedusa arriva un messaggio di pace, sono molto lieto che vi sia questa manifestazione. È un momento in cui è importante parlare di pace, di accoglienza, di integrazione. Ed è importante essere qui, Lampedusa è una città simbolo per questo". Lo ha detto Fico sul sagrato del santuario della Madonna di Porto Salvo a Lampedusa. "Il ministro dell'Interno, Lamorgese, e il ministero stanno lavorando e anche in un ottimo modo" ha aggiunto il in merito a quanto chiesto dalle ong, ossia superare la logica degli hotspot e delle navi quarantena.
“L’Europa faccia la propria parte”
Il presidente della Camera ha proseguito: "L'Europa quando si parla di profughi e immigrazione deve fare insieme e collettivamente la propria parte perché, qui, in Italia, in passato, ci siamo sentiti lasciati soli e invece l'Europa, tutta insieme, deve lavorare alla gestione dei flussi migratori che non si fermeranno mai. Adesso, con la guerra in Ucraina, l'Europa deve fare la sua parte, ma l'Italia sta facendo la propria parte, dimostrando grande accoglienza e generosità. I profughi sono profughi e non c'è distinzione. Anche i profughi che arrivano dall'Ucraina, ma non sono ucraini, sono profughi. Non va fatta nessuna distinzione".
Sull’Ucraina: “Popolazione ha diritto a difendersi da invasione”
A proposito della guerra in Ucraina (LO SPECIALE - LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA) Fico ha dichiarato: "Non bisogna mai perdere l'idea e la speranza che dobbiamo, insieme, costruire una pace attiva, forte e costante. La popolazione e le istituzioni dell'Ucraina hanno il diritto e la legittimità di difendersi da un'invasione russa senza precedenti, che fa tanto paura all'Europa e al mondo”. "Con i cambiamenti climatici cambieranno i confini e le identità dei paesi - ha aggiunto - È sbagliato pensare di mettere dei muri, ci saranno anzi dei movimenti enormi. Questo mondo cambierà velocemente e quindi l'integrazione e saper rispettare l'altro sarà il motore del mondo domani. Sono convinto che è giusto costruire un processo di pace dal cuore del Mediterraneo. Andare in mare e lanciare quella ghirlanda è stato emozionante. Voi conoscete l'accoglienza, il contrasto e l'inclusione. Cose che da altre parti si raccontano, ma non si conoscono davvero. Questa isola può insegnare tanto all'intero Paese".