Elezioni Palermo, salta l’accordo tra Lega e Forza Italia su Cascio sindaco e Scoma vice

Sicilia

L’intesa annunciata nel pomeriggio è durata meno di due ore per via della rinuncia del deputato del Carroccio: “Intendo proseguire il mio impegno come parlamentare nazionale e lasciare spazio ad altre figure della Lega che potranno essere indicate nel ruolo propostomi”. Nel centro sinistra anche Faraone ha rifiutato la candidatura lanciata da Renzi e ha deciso di sostenere Roberto Lagalla

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L’intesa era ormai cosa fatta, poi è arrivato il dietrofront. È saltato l’accordo tra Lega e Forza Italia in vista del voto a Palermo, che vedeva come candidato sindaco l’azzurro Francesco Cascio e come vice il leghista Francesco Scoma. Dopo l’iniziale “ok”, nel giro di poco meno di due ore, come apprende l'ANSA, il parlamentare del Carroccio ha infatti deciso di rifiutare.

Le dichiarazioni

"Ringrazio la Lega e il segretario regionale Nino Minardo per la fiducia ma non intendo accettare il ticket proposto con l'amico Francesco Cascio - ha dichiarato il deputato -. Intendo proseguire il mio impegno come parlamentare nazionale e lasciare spazio ad altre figure della Lega a Palermo che potranno essere indicate nel ruolo propostomi. Assicurerò il mio pieno e convinto sostegno a tutta la coalizione per la campagna elettorale che mi vedrà comunque in prima linea - ha concluso - per dare un nuovo volta alla città”. Una mossa che ha spiazzato lo stesso segretario regionale leghista che, preso atto della rinuncia di Scoma, ha confermato l'intesa con Forza Italia e con il leader Gianfranco Miccichè, chiarendo che nei prossimi giorni il partito indicherà un altro nome per il ticket con Cascio.

L’annuncio nel pomeriggio

Ad annunciare l’intesa erano stati proprio Minardo e Miccichè, i quali avevano parlato di "un ticket che vincerà a Palermo risollevando la città dal disastro finanziario e sociale in cui è precipitata negli ultimi 5 anni. Una scelta condivisa da Lega Prima l'Italia e da Forza Italia, che sancisce la fine di settimane di sterili polemiche e che consente di avviare in tempo una campagna elettorale convincente e di alto livello. Ai palermitani servono forma e sostanza per rigenerarsi assieme alla loro città con amministratori validi, esperti, preparati”, le loro parole.

FdI: “Lega-Fi contro di noi, intervenga Berlusconi”

In serata, una nota di Fratelli d’Italia ha contribuito ad agitare ulteriormente le acque nel centrodestra sul fronte della partita elettorale di Palermo: ”Non possiamo non notare - si legge - come questi comportamenti, e molti altri segnali, testimoniano più la volontà di danneggiare Fratelli d'Italia piuttosto che quella di combattere le sinistre. Non ci resta che auspicare un intervento diretto di Silvio Berlusconi che - complice la Pasqua - non siamo certi sia stato reso partecipe delle ultime scelte del partito siciliano. Fratelli d'Italia intende restare coerente, in Sicilia come nel resto d'Italia: sosteniamo la conferma del presidente regionale uscente, favorito nei sondaggi e apprezzato dai siciliani per la sua onestà e il lavoro svolto”.

Faraone si defila

Intanto, anche nel centro sinistra si registra un “no” alla corsa elettorale. Il senatore di Italia Viva Davide Faraone, designato da Matteo Renzi come possibile candidato per il capoluogo siciliano, ha declinato l’invito dell’ex premier, decidendo di sostenere Roberto Lagalla. ”Non faccio un passo indietro, sosterrò il mio amico Roberto Lagalla, l'ho conosciuto da Rettore, poi da vicepresidente del Cnr - ha dichiarato Faraone -. Lo reputo il più adatto a svolgere il ruolo di sindaco e il più affine alle mie idee, non me ne vogliano tutti gli altri candidati, che stimo e apprezzo. Darò il mio contributo da senatore, come ho sempre fatto e continuerò a fare. Ringrazio Matteo Renzi, che dal palco della Leopolda per primo ha lanciato una proposta che mi ha emozionato per la fiducia riposta e mi ha confermato, se mai ce ne fosse stato bisogno, una fraterna e indissolubile amicizia”, ha concluso.

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