Nella notte tra il 7 e l'8 gennaio la scogliera di marna bianca di Realmonte era stata imbrattata con polvere di ossido di ferro rossa, rimossa poi da tecnici della Soprintendenza ai Beni Culturali di Agrigento e da numerosi volontari
I carabinieri di Realmonte e quelli della compagnia di Agrigento, coordinati dal maggiore Marco La Rovere, sono riusciti a identificare i due autori del raid vandalico alla Scala dei Turchi (L'IDENTIKIT DI UNO DEI DUE RESPONSABILI). La procura di Agrigento aveva subito aperto un fascicolo, inizialmente a carico di ignoti, per l'ipotesi di reato di danneggiamento di beni avente valore paesaggistico.
Le parole del procuratore Patronaggio
Il procuratore Luigi Patronaggio ha riferito che "uno dei due ha diversi precedenti giudiziari e di polizia, compreso un attentato alla metropolitana di Milano, un altro alla Valle dei Templi di Agrigento, e un'azione di danneggiamento ai danni della marna di Punta Bianca. Risulta essere già stato sottoposto a misura di prevenzione e da ultimo nuovamente riproposto (proposta tuttavia rigettata dal Tribunale di Palermo), ed è sottoposto al divieto di avvicinamento ad Agrigento disposto dalla Questura". Il magistrato ha spiegato che come prove a carico dei due denunciati i militari dell'Arma hanno "addotto le immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza dei luoghi e l'esito delle disposte perquisizioni domiciliari. Il materiale probatorio raccolto deve essere ora valutato dal pm procedente e successivamente dal giudice competente, ferma restante la presunzione di innocenza per entrambi gli indagati". Patronaggio si è "personalmente complimentato con il comandante della compagnia dei carabinieri di Agrigento, il maggiore Marco La Rovere per la tempestività delle indagini". Secondo il procuratore i due hanno dimostrato "un atteggiamento di generica e vaga contestazione nei confronti del sistema e delle Forze dell'ordine, come è dato scorgere sulle pagine dei social".
L'atto vandalico
Nella notte tra il 7 e l'8 gennaio la scogliera di marna bianca di Realmonte, in provincia di Agrigento, era stata imbrattata con polvere di ossido di ferro rossa. Dopo aver scoperto l'atto vandalico, i tecnici della Soprintendenza ai Beni Culturali di Agrigento e numerosi volontari si sono messi subito al lavoro per ripulire uno dei luoghi più conosciuti e visitati della Sicilia, candidato anche come patrimonio Unesco. La polvere è stata aspirata per poi ripulire l'area con l'aiuto di una idropulitrice.