Incendio a Castelvetrano, migranti occupano ex oleificio. Appello del sindaco

Sicilia

Secondo quanto deciso al Tavolo tecnico in Prefettura, dovrebbero essere montate tre tende pneumatiche e una tendostruttura presso l'ex oleificio 'Fontane d'oro'

"C'è il concreto rischio che l'ex oleificio 'Fontane d'oro' si trasformi in un ghetto dove potranno proliferare facilmente illegalità e sfruttamento. Chiedo un immediato intervento di chi in provincia si occupa di ordine pubblico". E' l'appello, contenuto in una lettera inviata stamattina, al Prefetto di Trapani Filippina Cocuzza da parte del sindaco di Campobello di Mazara Giuseppe Castiglione dopo l'incendio divampato nell'ex 'Calcestruzzi Selinunte', nel territorio di Castelvetrano, al confine con quello di Campobello di Mazara. Il rogo ha distrutto il campo spontaneo di migranti, lavoratori stagionali quasi tutti di origine subsahariana, allestito nella struttura.

La situazione a Campobello di Mazara

Dopo l'incendio gruppi numerosi di migranti hanno occupato il vicino ex oleificio 'Fontane d'oro' a Campobello di Mazara, bene confiscato e oggi parte del patrimonio comunale. Secondo quanto deciso al Tavolo tecnico in Prefettura, dovrebbero essere montate tre tende pneumatiche e una tendostruttura presso l'ex oleificio "Fontane d'oro" di via Rosario, per ospitare circa 250 migranti. Tuttavia gli sfollati sono già entrati all'interno della struttura senza controllo e hanno montato tende personali.

Le parole del sindaco Giuseppe Castiglione

"Chi si trova ora dentro gli spazi dell'ex oleificio ha dichiarato di non gradire la presenza della CRI - ha detto il sindaco - e poi ci sono varie associazioni di volontariato che, di fatto, stanno cercando, in maniera del tutto autonoma, di gestire in proprio il campo di accoglienza, senza nessun atto di assenso da parte del Tavolo tecnico permanente della Prefettura".

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