Ponte sullo Stretto di Messina, ministro Giovannini: progetto fattibilità entro primavera

Sicilia

In audizione alle commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera il ministro delle infrastrutture e mobilità sostenibili, ha parlato di "approccio serio" e di un'opera con "motivazioni di carattere trasportistico ed economico

Il ministro delle infrastrutture e mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, ha parlato del progetto del ponte sullo stretto di Messina in audizione alle commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera dichiarando che "per dar seguito all'impegno del Governo, si dovrebbe dovrebbe procedere con la redazione di un progetto di fattibilità tecnica ed economica per le due opzioni evidenziate". Poi ha aggiunto che "la prima fase potrebbe concludersi entro la primavera del 2022 per avviare un dibattito pubblico e pervenire una scelta condivisa e evidenziare nella legge di bilancio 2023 le risorse". Il ministro ha riportato i dati emersi in uno studio compiuto dal gruppo di lavoro sul ponte "guardando la domanda di mobilità pre Covid: ne è risultato che i traffici dello Stretto di Messina sono rilevanti rispetto alla scala nazionale: 11 milioni di passeggeri, 0,8 milioni di veicoli pesanti e 1,8 milioni veicoli leggeri all'anno".

Giovannini: "Approccio serio, studio di fattibilità è la soluzione"

Giovannini ha sottolineato che "il governo non ha nessuna intenzione di dare un calcio alla lattina come dicono gli anglosassoni o di buttare la palla avanti", bensì di affidarsi a "un approccio serio, basato su dati scientifici disponibili ma anche su valutazioni attente sia dei trasporti che della necessità di prendere una decisione informata. Quindi riteniamo che avviare uno studio di fattibilità tecnico-economico sia la soluzione più adeguata per giungere nei tempi indicati a prendere una decisione come quella che noi auspichiamo".

"Ponte non è un'opera inutile"

"Non è vero che il governo, assumendo la posizione del gruppo di lavoro, ritiene questa un'opera inutile, anzi è un'opera che ha motivazioni di carattere trasportistico ed economico - ha affermato il ministro -. E questa è una posizione condivisa dal governo". Sulla possibilità di chiedere all'Unione Europea un anticipo, Giovannini ha spiegato che "quest'opera è inserita tra quelle del Corridoio, quindi c'è la possibilità di avviare un'interlocuzione con la commissione Ue sulla base però di un progetto. Questa possibilità resta, ma è condizionata alla presentazione di un progetto accettabile". Per quanto riguarda l'oggetto del dibattito pubblico, poi, il ministro ha chiarito che "la proposta attuale del governo è sulla base del progetto di fattibilità per il ponte a campata unica o a tre campate, dopodiché questo, a nostro parere, dovrebbe essere l'oggetto del dibattito pubblico".

Pronti 500 milioni per interventi 

Tutti gli interventi che verranno attuati parallelamente per velocizzare l'attraversamento ferroviario e veloce dei passeggeri "sono già finanziato attraverso il fondo complementare o la nostra proposta di Fsc 21/27 o attraverso risorse statali o il Pnrr: complessivamente si pianificano interventi per mezzo miliardo", ha detto il ministro. Il cronoprogramma, ha precisato, parte dall'istituzione di un gruppo di lavoro permanente entro l'autunno 2021, fino al completamento del programma, entro il 2025. Un progetto che Giovannini ha definito "sicuramente ambizioso ma realistico".

Progetto su più campate o unica

Secondo quanto sostiene il ministro "è utile sviluppare la prima fase del progetto di fattibilità limitando il confronto ai due sistemi di attraversamento con ponte a campata unica e con ponte a più campate. La prima fase del progetto dovrà poi essere sottoposta a un successivo dibattito pubblico". Giovannini ha anche sottolineato che il sistema con il ponte a più campate "consentirebbe di localizzare il collegamento in posizione più prossima ai centri abitati di Messina e Reggio Calabria, con minore estensione dei raccordi multimodali, minore impatto visivo, minore sensibilità agli effetti del vento, costi presumibilmente inferiori, maggiore distanza dalle aree naturalistiche pregiate".

Ipotesi tavolo tecnico-politico

Tra le iniziative per migliorare l'attraversamento dello Stretto, nell'attesa della scelta definitiva sull'attraversamento stabile, si punta a "migliorare la collaborazione istituzionale, attraverso l'istituzione di un tavolo di natura tecnico-politica ma anche della società civile per la gestione dell'intero processo di realizzazione delle proposte individuate - ha annunciato Giovannini -. Ho già contattato i presidenti della Regione Calabria e Sicilia, potrebbero essere coinvolte le città metropolitane, le autorità portuali, comitati di associazioni di categorie".

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