Lavoravano in nero e percepivano il reddito di cittadinanza: due denunce nell'Agrigentino

Sicilia

Madre e figlia, che percepivano il sussidio, sono state sorprese dai militari del Nucleo ispettorato del lavoro di Agrigento mentre lavoravano in un autolavaggio. A Cinisi, invece, scoperta una ditta edile abusiva

A Raffadali, madre e figlia, di 47 e 28 anni, sono state denunciate dai carabinieri con l’accusa di percepire il reddito di cittadinanza e, contemporaneamente, lavorare in nero. Le due donne sono state individuate durante un controllo dai militari del Nucleo ispettorato del lavoro di Agrigento, che le hanno sorprese a lavorare in un autolavaggio. La somma illecitamente percepita è stata quantificata in circa 5mila euro ed è riferita al periodo compreso tra novembre 2020 e maggio 2021. I militari hanno anche informato l'Inps per il recupero della somma ingiustamente percepita e per la sospensione del beneficio.

Due denunce anche a Cinisi

A Cinisi, in provincia di Palermo, la guardia di finanza ha invece scoperto un'impresa edile abusiva. Denunciati il titolare dell'azienda e un suo dipendente, che dallo scorso febbraio percepiva il reddito di cittadinanza. I due sono stati notati da militari mentre caricavano su un automezzo bidoni di smalti e pitture. Ed è stato scoperto così anche un deposito in cui erano stoccate centinaia di confezioni di pittura, smalti e solventi, materiali decorativi e attrezzature. Ai finanzieri il titolare dell'impresa ha riferito di operare abusivamente da tempo. Nei suoi confronti è stato avviato l'iter per l'apertura della partita Iva d'ufficio, gli è stata contestata l'omessa installazione del misuratore fiscale ed è stato sanzionato per l'impiego di manodopera irregolare. Il deposito e la merce sono stati sequestrati. Per il lavoratore, risultato percettore del reddito di cittadinanza dal febbraio scorso, è scattato il sequestro della carta e i procedimenti per la revoca del sussidio e il recupero degli importi indebitamente percepiti e pari a 2.500 euro.

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