Covid: provincia di Palermo torna in parte arancione, città resta rossa

Sicilia

Prorogata la zona rossa anche a Lampedusa e Linosa nell'Agrigentino e Acquaviva Platani nel Nisseno. Nuove zone rosse saranno istituite a Cattolica Eraclea (Agrigento), Gela nel Nisseno e Randazzo in provincia di Catania

In provincia di Palermo un parziale miglioramento nel contenimento del contagio "non rende necessario mantenere la zona rossa per l'intera Provincia", spiega il governatore siciliano Nello Musumeci, confermando però il mantenimento della zona rossa (che scadeva oggi) per il capoluogo siciliano fino al 28 aprile. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI - LA SITUAZIONE IN SICILIA)

I Comuni in zona rossa

La proroga della zona rossa riguarderà, oltre che 22 Comuni del Palermitano, anche Lampedusa e Linosa nell'Agrigentino e Acquaviva Platani nel Nisseno. Nuove zone rosse inoltre saranno istituite a Cattolica Eraclea (Agrigento), Gela nel Nisseno e Randazzo in provincia di Catania, a partire dal 24 aprile fino al 5 maggio. 

I Comuni del Palermitano che resteranno in fascia rossa sono: Bagheria, Casteldaccia, Partinico, Giardinello, Borgetto, San Cipirello, Misilmeri, Baucina, Villafrati, Mezzojuso, Carini, Torretta, Cinisi, Termini Imerese, Lascari, Alimena, Giuliana, Santa Cristina Gela, Piana degli Albanesi, Villabate, Monreale e Belmonte Mezzagno. 

Il sindaco Orlando: "Proroga zona rossa impone sacrifici"

"La proroga della zona rossa a Palermo fino al 28 aprile impone ulteriori sforzi e sacrifici. Ci atteniamo all'ordinanza del presidente della Regione, Nello Musumeci, basata sui dati epidemiologici e sulla difficile situazione nelle strutture ospedaliere". Lo dice il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. "Faccio appello a tutti i cittadini affinché vengano rispettati i divieti per tornare prima possibile ad una vita normale. - aggiunge - Allo stesso tempo torno a chiedere ciò che ho chiesto in queste settimane, e fino a ieri, al presidente Mario Draghi: servono subito rimborsi, e non ristori inadeguati, per le spese fisse a imprenditori e piccole medie imprese per evitare la distruzione irreversibile di imprese e anche per evitare che al termine della cassa integrazione migliaia di lavoratori non trovino più l'azienda nella quale erano impiegati".

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