Covid Sicilia, Musumeci: "Ai primi di maggio peggio passato"

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Così il governatore: "Io mi limito soltanto a guardare i numeri che mi passa il dipartimento della prevenzione e in funzione dei numeri decido cosa fare"

"Speriamo di non andare in zona rossa, ma non dipende da me, bensì dai cittadini, sono loro a decidere se andiamo in zona rossa o in zona arancione. Tutto dipende dal comportamento di ognuno di noi". Lo afferma il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, questa mattina all'Istituto comprensivo "Ettore Romagnoli" di Gela per incontrare gli studenti che hanno condotto un progetto sulle istituzioni. Il governatore è fiducioso sulla possibilità di evitare la zona rossa in tutto il territorio siciliano: "Io mi limito soltanto a guardare i numeri che mi passa il dipartimento della prevenzione e in funzione dei numeri decido cosa fare. Oggi non siamo ai limiti per andare in zona rossa. Nelle ultime 24 ore c'è stata una leggera flessione del dato del contagio. Stiamo intervenendo con le zone rosse comunali e una provinciale, a Palermo. Posso dire che già ai primi di maggio il peggio dovrebbe essere alle nostre spalle. Stiamo lavorando con il governo, ci stiamo confrontando anche aspramente per ottenere delle graduali riaperture pure dei ristoranti. Gli operatori sono quelli che più pagano il prezzo della pandemia. Sono ottimista: se arrivano i vaccini e ci immunizziamo entro l'estate possiamo dire che la pandemia tra qualche anno sarà un triste ricordo da raccontare ai nostri nipoti". (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LA SITUAZIONE IN SICILIA - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI)

"Ottime notizie da open weekend in Sicilia"

Per Musumeci stanno arrivando "ottimi risultati" dalla somministrazione del vaccino AstraZeneca in occasione dell'open day: "Abbiamo lanciato l'iniziativa ed è un modo per potere investire utilmente quasi 100mila dosi di vaccini che purtroppo rimangono nei frigoriferi". Sono 66 gli hub e i Centri vaccinali in Sicilia nei quali da oggi a domenica, nell'"open weekend", come è stato battezzato, i cittadini tra i 60 e i 79 anni che non presentano fragilità potranno vaccinarsi, anche senza avere prenotato il proprio turno.

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