Covid Sicilia, vaccinato l’ultracentenario più longevo d’Italia

Sicilia

Raffaella Daino

Antonio Turturici ha 109 e vive a Caltabellotta, in Sicilia. Il segreto della sua longevità? Vita semplice, aria pura, cibo sano

L'uomo italiano che vive da più tempo ha ricevuto finalmente il vaccino. Gli hanno somministrato la prima dose di Moderna e sta bene. Lui si chiama Antonio Turturici, ha compiuto 109 anni a gennaio. "Era lucido e consapevole al momento dell'iniezione" - ci racconta la figlia Biagia, che lo assiste con cura e dedizione - "Ha capito che stava per ricevere il vaccino e ha prestato suo consenso anche se non è stato in grado di firmare e l'ho fatto io al suo posto. Ha reagito abbastanza bene e non ha avuto effetti collaterali" (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI – MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI - LA SITUAZIONE IN SICILIA).

L'ultracentenario Antonio Turturici
L'ultracentenario Antonio Turturici

Chi è l’ultracentenario Antonio Turturici

Pelle dura e tempra resistente, l'ultracentenario Antonio Turturici. Sarà merito dell'aria pura della montagna, del clima mite della Sicilia, del cibo sano e della vita semplice lontano dallo smog e dallo stress delle città. Da più di un secolo Antonio vive cosi, tra la Valle dei Templi e il mare cristallino di Sciacca, a Caltabellotta il paese in cui nel lontanissimo 1912 è nato e in cui ha sempre vissuto. Da qui si è allontanato solo per viaggiare, visitare l'Italia, compiere uno dei tanti pellegrinaggi, tra cui quello in Terrasanta e poi fare ritorno sempre a casa.

Il Comune di Caltabellotta

Il Comune di Caltabellotta

Suggestivo borgo a quasi mille metri d'altezza, in una posizione caratteristica e con una vista magnifica, arrampicato sulle montagne che sovrastano la Valle del Belice, Caltabellotta è il paese dei centenari. La 114enne Calogera Nicolosi e la 103enne Domenica Ragusa se ne sono andate da poco e su 3.334 abitanti qui vivono tuttora 4 ultracentenari, 335 ottantenni, 83 novantenni.

Uno dei comuni più antichi d'Italia, con le sue tombe sicane e i resti archeologici, le chiese, i ruderi dell'antico Castello e un nome impresso nella storia anche per la Pace di Caltabellotta che qui fu firmata nel 1302 tra Aragonesi e Angioini mettendo fine alle guerre del Vespro per il possesso della Sicilia. Un luogo che al calar della sera assume le sembianze di un presepe e che incantò anche Goethe che lo definì il più bel paese d'Europa.

La figlia Biagia con il padre Antonio Turturici

La figlia: “Mio padre resta tuttora il timone della famiglia”

Di motivi per restare, in un paese che nei decenni si è andato spopolando, Antonio Turturici ne aveva tanti, come ci racconta la figlia Biagia. A differenza dei molti coetanei che dal secondo dopoguerra partivano a cercar fortuna altrove "lui il paese non lo ha mai abbandonato, ha vissuto tutta la sua vita lavorando la terra, con una mentalità aperta e lungimirante che lo spingeva a sperimentare sempre nuovi macchinari e ad utilizzare la più moderna tecnologia con una concezione avanzata, per i tempi, dell'agricoltura". E cosi Antonio lavora in campagna, si dedica alla famiglia, viaggia, coltiva la religione e si sposa con Angela, che gli resta accanto fino al 2017 quando scompare all'età di 95 anni. "Mio padre resta tuttora il timone della famiglia" dice Biagia. “E noi, figli e nipoti, cerchiamo di assisterlo al meglio e stargli vicino per ringraziarlo di tutto quello che nella vita ha fatto per noi".

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