I lavoratori del food delivery hanno percorso le strade del capoluogo siciliano in sella a motorini e bici, fino a raggiungere il lungomare della Cala. "Un lavoro simbolo di sfruttamento - dicono gli organizzatori - dove il rischio è solo per i rider costretti a turni duri e ad ogni pericolo"
In occasione dello sciopero proclamato a livello nazionale (SCIOPERO IN 30 CITTA'), anche a Palermo i rider sono scesi in piazza per dire no a ogni forma di sfruttamento. I lavoratori del food delivery hanno percorso le strade del capoluogo siciliano in sella a motorini e bici, fino a raggiungere il lungomare della Cala dove hanno dato vita a un flash mob. Come nelle altre città italiane, i manifestanti hanno chiesto ai consumatori di non acquistare nulla oggi per sostenere la loro protesta.
“Lavoro simbolo di sfruttamento”
"Un lavoro simbolo di sfruttamento - dicono gli organizzatori - dove il rischio è solo per i rider costretti a turni duri e ad ogni pericolo. La cronaca degli ultimi tempi è stata contraddistinta da percosse, violenze e rapine subite dai lavoratori che non hanno alcuna garanzia”.
Proprio ieri sera, un giovane è stato investito a Palermo in via Duca della Verdura, mentre stava effettuando una consegna. Soccorso dai sanitari del 118, è stato trasportato in ospedale.
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Marano: “Bella giornata di mobilitazione e reazione”
"I rider sono la metafora di questo tempo perché sintetizzano il nuovo modello di sfruttamento”, afferma Giovanna Marano, assessore al Lavoro del Comune di Palermo, presente al flashmob organizzato sul lungomare della Cala. "La Costituzione italiana chiede un contratto ai lavoratori dipendenti e noi chiediamo che non sia un contratto pirata. Uno di questi contratti confezionati al solo scopo di fare finta di riconoscere i diritti - continua Marano - Uomini e donne impegnati in un lavoro che non da né soddisfazione né guadagni, pronti a partire per una consegna in ogni momento, in qualsiasi condizione. Oggi è stata una bella giornata di mobilitazione e di reazione. Vogliamo - conclude - che sia anche una giornata di svolta per tante persone che hanno diritto a lavorare per vivere. In sicurezza”.