Donna uccisa a Salemi, condannato il compagno all'ergastolo

Sicilia

La vittima scomparve nel gennaio 2019 e il corpo non fu mai ritrovato. L'uomo è stato, inoltre, condannato per il delitto di soppressione di cadavere

La Corte d'Assise di Trapani ha condannato all'ergastolo il 48enne Vincenzo Caradonna, accusato dell'omicidio della compagna Angela Stefani, il cui cadavere non fu ritrovato, avvenuto nel gennaio 2019 a Salemi. La Corte ha accolto la richiesta del pubblico ministero Antonella Trainito, escludendo le attenuanti e ritenendo che l'imputato fosse capace di intendere e di volere. Caradonna è stato, inoltre, condannato per il delitto di soppressione di cadavere.

Le indagini

Le indagini sono state condotte dai carabinieri della Compagnia di Mazara del Vallo e coordinate dal Procuratore capo di Marsala Vincenzo Pantaleo. Durante gli accertamenti, le analisi dei Ris sulla scena del crimine, in base agli schizzi di sangue provocati dal movimento dell'arma del delitto, avevano stabilito che l'autore dei colpi inferti alla vittima non potesse che avere utilizzato la mano sinistra. Inoltre le indagini di polizia hanno evidenziato come l'uomo subito dopo l'omicidio avesse tentato di allontanare i sospetti da sé, anche inquinando la scena del crimine. L'abitazione infatti è stata oggetto di sopralluogo minuzioso del Ris di Messina che, oltre ad evidenti tracce del delitto, ha rilevato un ampio e grossolano tentativo di ripulitura di altre copiose tracce di sangue.

La vicenda

Stefani, originaria della provincia di Bologna, abitava a Salemi da diversi anni. Dalla fine di gennaio del 2019 nessuno l'aveva più vista e il suo cellulare risultava sempre spento. A denunciarne la scomparsa era stato l'ex marito della donna, Rosario Scianna. Il figlio 21enne della coppia, Francesco, aveva rivelato agli investigatori il rapporto fortemente conflittuale tra la madre e il nuovo compagno, indicato con un uomo molto violento che la donna aveva intenzione di lasciare. 

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