Catania, prestiti con tassi del 120% a ristoratore in crisi: arrestato

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Secondo i militari della guardia di finanza, il 33enne ha prestato complessivamente 3.500 euro, con un tasso di oltre il 120%, a un imprenditore del settore della ristorazione, in crisi economica anche per il calo degli incassi legati all'emergenza Covid-19

Un uomo di 33 anni, G.L.C., è stato arrestato in flagranza di reato a Catania con l'accusa di usura aggravata dal metodo mafioso. Secondo i militari della guardia di finanza ha prestato complessivamente 3.500 euro, con un tasso di oltre il 120%, a un imprenditore del settore della ristorazione, in crisi economica anche per il calo degli incassi legati all'emergenza Covid-19. L'uomo è stato bloccato dalle Fiamme gialle dopo aver incassato una 'rata' del prestito da parte della vittima.

Le indagini

Le indagini, compiute dai militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Catania, sono iniziate dall'esame della posizione economico e finanziaria di un imprenditore catanese attivo nel settore della ristorazione, in forte difficoltà anche a seguito della contrazione legata al Covid. In particolare, a seguito delle attività di indagini svolte dalle unità specializzate del Gico di Catania, è emerso che l'imprenditore aveva nel tempo maturato una debito nei confronti dell'arrestato, caratterizzato da elevati tassi usurari. È stato infatti accertato che il 33enne aveva prestato, in più tranche a partire da febbraio di quest'anno, 3500 euro al ristoratore catanese, che li aveva utilizzati anche per la prosecuzione dell'attività economica. A fronte di tale prestito, l'imprenditore doveva restituire rate con l'applicazione di un tasso d'interesse usurario superiore al 120% su base annua.

L'aggravante mafiosa

In ragione delle accertate frequentazioni dell'uomo con soggetti appartenenti alle famiglie mafiose del clan Santapaola-Ercolano, all'arrestato, sottoposto alla misura della sorveglianza speciale, è stata contestata l'aggravante di aver agito con metodo mafioso, in aggiunta alle circostanze aggravanti relative al fatto che il reato di usura sia stato commesso a danno di un imprenditore, in difficoltà economica.

La perquisizione in casa

Nell'abitazione del 33enne gli investigatori hanno trovato e sequestrato mille euro in contanti, agende, 'pizzini' e documenti relativi alla 'contabilità in nero' attestante il prestito a tassi d'usura.

Denunciato il padre per illecita detenzione di armi da fuoco

Durante una successiva perquisizione nella casa del padre dell'arrestato, A.C., i militari della Guardia di finanza di Catania hanno sequestrato una pistola e 40 cartucce e lo hanno denunciato per illecita detenzione di armi da fuoco. 

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