Coronavirus, Nas di Catania sequestrano 440mila guanti

Sicilia
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L’operazione è stata condotta anche a Milano e Lecce. In totale sono state requisite anche 33mila mascherine e posti sigilli a due aule scolastiche in strutture prefabbricate prive di audio e a una Rsa

Un totale di circa 33.000 mascherine e 440.000 guanti sequestrati, sigilli a due aule scolastiche in strutture prefabbricate prive di collaudo e a una Rsa. Questo il bilancio delle ultime operazioni condotte dai Nas a Catania, Milano e Lecce, nell'ambito delle attività di contrasto alla diffusione della pandemia di Covid-19  (DIRETTA – MAPPE E GRAFICI - LA SITUAZIONE IN SICILIA).

L’intervento a Catania

Mentre la corsa dei contagi da coronavirus continua a salire in modo lento ma costante, prosegue in tutti i settori l'impegno dei Carabinieri del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute. Nell'ambito di questi controlli, il Nas Catania ha individuato il titolare di una ditta di dispositivi medici che aveva fornito ad un ospedale guanti monouso non idonei all'impiego in ambiente sanitario. L'operazione ha portato al sequestro di 440.000 guanti in nitrile e all'individuazione di 3.600 mascherine monouso, con certificazione falsa.

Le altre operazioni

Sempre il Nas di Catania, nel corso di accertamenti presso un istituto scolastico per verificare il rispetto della normativa anti-Covid, ha individuato due aule realizzate all'interno strutture prefabbricate prive di collaudo statico e in mancanza dei requisiti igienico-sanitari: l'accesso è stato vietato e il dirigente scolastico segnalato alle autorità amministrative. In Lombardia, invece, grazie a una serie di accertamenti, i militari del Nas di Milano hanno sequestrato oltre 29mila mascherine non conformi, in quanto prive delle informazioni in lingua italiana. In provincia di Lecce, infine, le indagini hanno portato alla sospensione dell'attività di una struttura ricettiva per anziani: durante un'ispezione effettuata nell'ambito della strategia di contrasto al Covid-19, i carabinieri hanno verificato che il plesso, oltre ad essere oggetto di gravi carenze igieniche, ospitava un numero di persone superiore a quanto consentito. Il valore della struttura ammonta a circa un milione di euro. 

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