Circa settemila persone hanno dovuto lasciare le abitazioni per consentire di far brillare la bomba da 600 libbre (272 chili, di cui 100 di esplosivo), residuato della Seconda Guerra Mondiale
Sono terminate nel primo pomeriggio le operazioni di disinnesco dell'ordigno bellico statunitense da 600 libbre (272 chili, di cui 100 di esplosivo), residuato della Seconda Guerra Mondiale, trovato durante i lavori del passante ferroviario a Palermo. La spoletta è stata estratta e fatta esplodere nella casamatta adibita per l'occorrenza mentre la parte della bomba senza l'innesco, ma con l'esplosivo, invece è stata trasporta nella cava a Torretta, scortata da diverse auto dei carabinieri, dell'esercito e dei vigili del fuoco. Anche questa è stata fatta brillare dai militari del 4° Reggimento Genio Guastatori (LA VICENDA).
L'evacuazione
Al termine delle operazioni, le circa settemila persone evacuate hanno potuto far ritorno nelle loro abitazioni, lasciando i tre centri di accoglienza allestiti dal Comune allo stadio comunale, al Pala Uditore e al Pala Oreto. All'intervento hanno partecipato anche 180 unità di Protezione Civile, 30 di vari uffici del Comune e 50 della Polizia municipale.
Il ringraziamento del sindaco Orlando
"Il mio ringraziamento - ha dichiarato il sindaco Leoluca Orlando - va ai militari dell'Esercito che hanno eseguito le operazioni di disinnesco dell'ordigno e alla Prefettura che ha coordinato tutte le operazioni. Ovviamente - ha aggiunto il primo cittadino - un grande ringraziamento alle Forze dell'Ordine, alla Polizia Municipale, alla Protezione Civile, alla Croce Rossa, alle aziende comunali, alle centinaia di volontari, alla società del Palermo e a tutti coloro che hanno contribuito affinchè l'intervento si svolgesse in totale sicurezza. Un intervento ed una operazione di evacuazione resi più complessi dalle misure anti Covid-19, ma che si sono svolte comunque con grande tranquillità. Anche per questo - ha concluso Orlando - ringrazio le migliaia di cittadini che hanno dato dimostrazione di grande civiltà e sensibilità".
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