L’incontro si terrà il 2 settembre a Palazzo Chigi. Il sindaco intanto rinvia lo sciopero minacciato ieri “in attesa delle risposte che arriveranno dal Governo”. Proteste all’esterno del municipio. Trasferiti in mattinata 307 migranti: sull’isola restano ancora più di 1.200 persone
Il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, e il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, sono stati convocati dal premier Giuseppe Conte mercoledì a Palazzo Chigi per un tavolo "tecnico-operativo" relativo alla situazione d’emergenza che è venuta a crearsi sull’isola a seguito dei numerosi sbarchi avvenuti nelle ultime settimane. A comunicarlo è lo stesso primo cittadino, Totò Martello, al termine dell'incontro indetto questa mattina con imprenditori, commercianti locali e cittadini per definire lo sciopero generale minacciato ieri. Protesta che è stata rinviata proprio "in attesa delle risposte che arriveranno da Roma”, ha riferito Martello, che poi ha aggiunto: ”Ci sono alcune cose che deve fare la Regione nei confronti del popolo di Lampedusa e altre che devono essere fatte da Roma. Appena ci saranno i provvedimenti, Conte verrà anche a Lampedusa”, ha dichiarato.
“Al governo centrale - ha commentato invece il governatore Musumeci - porteremo le ragioni che hanno animato e continuano ad animare il nostro impegno, per dare finalmente una priorità a questa infinita emergenza sanitaria e umanitaria che si consuma in Sicilia, dopo un decennio di silenzi e omissioni di Roma e Bruxelles”.
Martello: "Mi hanno telefonato da Palazzo Chigi, ora problema è diventato del Governo"
"Stamattina - ha spiegato Martello - nel frattempo che ero in una riunione con gli imprenditori sullo sciopero generale, ho ricevuto una telefonata dalla presidenza del Consiglio per convocarmi a Roma mercoledì e quindi abbiamo sospeso lo sciopero in attesa di conoscere cosa dirà lo Stato e il governo. Con questa telefonata il problema è diventato del governo".
La telefonata con il premier Conte
"Al telefono ho parlato direttamente con il presidente Conte - racconta Martello all'Ansa -, mi ha dato del tu, era la prima volta che ci sentivamo e mi ha detto che la riunione sarà con lui e con i ministri competenti rispetto non solo alla questione immigrazione, ma anche alle altre richieste fatte per l'isola. Quindi presumo che ci saranno anche i ministri Lamorgese e Gualtieri. Il presidente - continua il primo cittadino - era informatissimo sulle cose che sono successe qui e sul lavoro fatto con il ministero dell'Interno. Mi ha detto: 'Mercoledì ci vediamo. Vieni qua, parliamo, risolviamo il problema e poi verrò a Lampedusa'".
Iniziati i trasferimenti
Nella notte, intanto, con l’approdo nel porto dell’isola di due incrociatori della guardia di finanza, hanno preso il via le operazioni di trasferimento dei primi migranti giunti negli ultimi giorni a Lampedusa, dove ieri si contavano oltre 1.500 presenze tra l’hotspot di Contrada Imbriacola e la Casa della Fraternità, gestita dalla parrocchia. Sono 307 le persone che, a questa mattina, hanno già lasciato l'isola, alcune delle quali dirette verso centri d'accoglienza in Abruzzo. Per via del mare mosso e del forte vento, soprattutto nel Canale di Sicilia, dopo l’ultimo maxi sbarco di sabato notte non si registrano più avvistamenti o arrivi autonomi ma a Lampedusa attualmente rimangono ancora 1.219 extracomunitari.
Per cercare di alleggerire la pressione sulle strutture di accoglienza, il Viminale ha disposto ieri l’invio di altre tre navi-quarantena, in aggiunta alle due già operanti, per la sorveglianza sanitaria dei migranti irregolari in arrivo. Le imbarcazioni saranno attive entro mercoledì 2 settembre.
"Stanotte si chiude la gara per due navi private che saranno inviate a Lampedusa per essere costantemente in aiuto dell'isola - fa sapere il sindaco -. Una probabilmente riusciranno a riempirla con i migranti che ci sono ora nell'hotspot, l'altra sarà lasciata qui nel caso di altri arrivi".
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Proteste in municipio, irruzione durante la riunione
Ma la tensione resta molto alta sull'isola. Questa mattina, mentre era in corso l'incontro relativo allo sciopero, una decina di persone si è radunata all'esterno del Comune per chiedere azioni concrete tali da richiamare l'attenzione del Governo. I manifestanti hanno anche esposto degli striscioni con su scritto 'Stop immigrati', 'Lampedusa hotspot chiuso' e 'Governo criminale’. Al presidio ha preso parte anche Attilio Lucia, coordinatore locale della Lega: "Se il sindaco non è davvero in grado di scioperare, si dimetta - afferma - altrimenti oggi occupiamo il Comune. Vogliamo che venga sgomberato l'hotspot immediatamente".
La protesta si è poi spostata all'interno del municipio, dove una rappresentanza di isolani, circa venti persone, ha fatto irruzione. Sul posto sono intervenuti i carabinieri. Distinte le urla che si udivano dall'esterno dell'edificio.
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