Secondo quanto emerso dalle indagini il medico del 118, anziché adottare le misure previste dai protocolli sanitari, avrebbe deciso "inopportunamente" - così si legge nell'ordinanza - di trasportare il bambino all'ospedale di Caltanissetta distante oltre 25 chilometri
La Polizia di Stato di Enna ha notificato a un medico del 118 il provvedimento di sospensione dall'esercizio dell'attività professionale per 12 mesi a seguito della morte di un bimbo di 18 mesi di Pietraperzia (Enna), portato alla guardia medica dalla madre lo scorso 24 marzo per una crisi respiratoria. La misura cautelare della sospensione dell'esercizio di un pubblico servizio è stata emessa dal gip Ornella Maimone, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Stefania Leonte dell'ufficio diretto dal procuratore Massimo Palmeri.
La vicenda
Il piccolo aveva ingoiato accidentalmente una pallina mentre stava giocando in casa. La madre, 29 anni, dopo un primo vano tentativo di prestargli soccorso, aveva portato il figlio in braccio alla guardia medica del paese. Qui, vista la gravità della situazione, è stato deciso di trasportare il piccolo con l'ambulanza del 118 all'ospedale Sant'Elia di Caltanissetta, dove il bimbo è arrivato intorno alle 22, già privo di vita.
Le indagini
Alla Guardia medica di Pietraperzia è presente un presidio del "118", costituito da autoambulanza equipaggiata per fronteggiare ogni emergenza, con autista soccorritore, infermiere e medico rianimatore. Secondo quanto emerso dalle indagini il medico del "118", destinatario del provvedimento cautelare, anziché adottare le misure previste dai protocolli sanitari, avrebbe deciso "inopportunamente" - così si legge nell'ordinanza - di trasportare il bambino all'ospedale di Caltanissetta distante oltre 25 chilometri. Giunti al Sant'Elia, il medico rianimatore del pronto soccorso, senza alcuna difficoltà, era riuscito ad estrarre la pallina in gomma che il piccolo aveva messo in bocca e che si era fermata nella faringe, operazione compiuta con l'uso di una pinza "di Magill", che fa pure parte dell'equipaggiamento in dotazione all'autoambulanza del "118". Purtroppo, però, a causa del lungo tempo trascorso, inutili sono risultati i tentativi di rianimare il bambino.