Coronavirus Sicilia: 28 migranti positivi sulla nave Moby Zazà

Sicilia

Si tratta delle persone salvate in acque internazionali dalla nave Sea Watch e imbarcati sulla nave-quarantena che è in rada a Porto Empedocle. Nuovi tamponi per i 181 che erano risultati negativi

Ventotto dei migranti salvati in acque internazionali dalla nave Sea Watch e imbarcati sulla nave-quarantena Moby Zazà sono risultati positivi al Coronavirus (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTALO SPECIALEL’EMERGENZA IN SICILIA). La nave è in rada a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento.

La situazione sulla nave

I tamponi sui 209 migranti presenti sulla Moby Zazà sono stati effettuati ieri mattina mentre ieri sera è stato reso noto che uno di loro era stato ricoverato a Malattie infettive dell'ospedale Sant'Elia di Caltanissetta. Inizialmente si trattava di un caso di sospetta tubercolosi poi l'esito del tampone ha confermato la positività al Covid19. Sulla nave altre 47 persone, arrivate con precedenti sbarchi, erano già in sorveglianza sanitaria in un'area diversa rispetto a quella dove erano stati collocati i migranti salvati dalla Sea Watch. 

Sea Watch: “Chiesto tampone per l'equipaggio”

“L'allerta è partita dopo che un caso asintomatico è stato segnalato dal personale medico di bordo alle autorità prima dello sbarco. Pur non avendo ancora ricevuto alcuna comunicazione ufficiale dalle autorità sanitarie, oggi abbiamo richiesto un secondo tampone per il nostro equipaggio, che già si era sottoposto al test prima della partenza, con esito negativo", rendono noto dalla Sea Watch. "Il nostro personale medico ha messo in atto il protocollo di monitoraggio dell'insorgere di potenziale sintomatologia nelle persone presenti a bordo, con relativa trasmissione dei dati alle autorità competenti - spiegano dalla ong tedesca - Il provvedimento di quarantena ci è stato notificato ieri. Inizialmente ci siamo chiesti il motivo dell'imposizione della misura di quarantena, e non di isolamento precauzionale, in attesa di avere ulteriori informazioni sullo stato di salute dei naufraghi, dal momento che il nostro equipaggio, come previsto dal protocollo di sicurezza interno sul contenimento del rischio contagio, non sarebbe comunque sceso dalla nave. Sea-Watch - evidenziano - ha osservato con rigore un protocollo medico di prevenzione Covid19 a bordo, prima, durante e dopo i soccorsi".

Chiesto il supporto del Governo tedesco in solidarietà con l'Italia

"Le persone soccorse hanno trascorso ore, talvolta giorni, ammassate in imbarcazioni fatiscenti. Quasi tutte provengono da periodi di confinamento o detenzione in massa in condizioni disumane in Libia, dove, secondo un comunicato diffuso da International Rescue Committee, i contagi di Covid19 sono raddoppiati nelle ultime due settimane" ha detto Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch. "Siamo coscienti di operare in un contesto pandemico e ci siamo preparati per mesi per sviluppare e adattare le relative procedure sanitarie, non possiamo però sottrarci al dovere, che dovrebbe essere dei governi europei e non della società civile, di soccorrere queste persone e portarle in salvo", ha aggiunto Linardi. "Il soccorso attraverso navi organizzate con personale medico e procedure idonee al passaggio di consegne alle autorità costituisce una garanzia di sicurezza rispetto agli arrivi incontrollati. Questa situazione - ha concluso - è stata finora gestita con la massima cautela e collaborazione da parte dell'equipaggio e delle autorità". Sea-Watch ha informato le autorità dello stato di bandiera rispetto alla situazione. L'organizzazione chiede il supporto del governo tedesco in solidarietà con l'Italia.

Il Viminale: “Garantita sicurezza sanitaria”

"Le procedure adottate per i migranti sbarcati dalla nave Sea Watch e accolti per la quarantena obbligatoria a bordo del traghetto Moby Zaza, ancorato nella rada di Porto Empedocle, garantiscono la piena tutela della sicurezza sanitaria del Paese", riferiscono fonti del Viminale precisando che "tutti i migranti sono stati sottoposti fin dal loro arrivo alle procedure previste dalle linee guida sul sistema di isolamento protetto elaborate dalla direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute".

Prefetto di Agrigento: "Positivi non hanno incontrato nessuno"

"La nave è chiusa, blindata - ha spiegato il prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa -. Queste persone sono scese da una nave e sono salite su un'altra nave e non hanno incontrato nessuno sul territorio nazionale e adesso sono state avviate misure e linee guide che vengono dal ministero della Salute immediatamente attivate". Il prefetto ha parlato a margine dell'incontro con il comitato parlamentare sull'attuazione dell'Accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza.

Migranti, coronavirus

approfondimento

Coronavirus, migranti: screening medico e quarantena di 14 giorni

Musumeci: "28 positivi su Moby Zaza? Avevamo ragione"

"Ventotto migranti positivi sono sulla nave in rada a Porto Empedocle, soluzione che con caparbietà abbiamo preteso il 12 aprile scorso dal governo centrale per evitare che si sviluppassero focolai sul territorio dell'isola, senza poterli circoscrivere e controllare". Lo afferma in un post su Facebook il Governatore della Sicilia, Nello Musumeci, commentando l'esito dei tamponi effettuati sulle persone a bordo della nave quarantena Moby Zaza. "Oggi si capisce meglio - aggiunge Musumeci - quella nostra richiesta. E chi ha vaneggiato accusandoci quasi di razzismo, oggi si renderà conto che avevamo ragione. Nelle prossime ore andranno adottati provvedimenti sanitari importanti al principio della precauzione. Voglio sperare che a nessuno venga in mente di non coinvolgere la Regione nelle scelte che dovranno essere assunte".

"Sarebbe da irresponsabili - ha aggiunto poi Musumeci - far mettere piede in Sicilia ai migranti, anche solo per un giorno, fintanto che duri l'emergenza Coronavirus nel mondo. Lo ripeto da oltre due mesi: il governo centrale prenda in locazione alcune navi adeguate e attrezzate e le tenga a disposizione in rada. È lì, a bordo, che i servizi sanitari della mia Regione, in collaborazione con la Croce rossa, effettueranno i controlli necessari ed adotteranno le misure del caso", aggiunge Musumeci. "Siamo tutti impegnati, e deve esserlo anche lo Stato, a continuare ad accertare le condizioni di salute di queste sventurate persone, ma anche a garantire serenità e sicurezza alla comunità siciliana ed ai turisti che si apprestano ad arrivare sulla nostra Isola", ha concluso.

Nuovi tamponi per i 181 migranti negativi

I 181 migranti che erano assieme ai 28 risultati positivi al tampone fra due giorni verranno sottoposti ad un nuovo test rino-faringeo. C'è il rischio, infatti, che il loro tampone, attualmente negativo, possa positivizzarsi con il passare delle ore. I soggetti dovrebbero essere stati - ma non ci sono conferme ufficiali al riguardo - spostati rispetto a dove si trovano gli infetti.

Foto di Archivio

approfondimento

Coronavirus Sicilia, sbarchi dalla Sea Watch dopo l'esito dei test

I più letti