Si tratta di un ragazzo di 20 anni, S.A.M., accusato di concorso in omicidio. Per gli investigatori il delitto sarebbe stato commesso da un vero e proprio commando
Un'altra persona è stata fermata per il delitto di Adnan Siddique, il pakistano di 32 anni, assassinato il 4 giugno per avere preso le difese di alcuni connazionali vittime di caporalato. Su provvedimento della Procura di Caltanissetta, polizia e carabinieri hanno fermato un pakistano di 20 anni, S.A.M., con l'accusa di concorso in omicidio.
L'attività investigativa
Indagando su alcuni soggetti della comunità pakistana che da tempo si sono stabiliti a Caltanissetta e in provincia, la polizia avrebbe raccolto gravi elementi nei confronti del 20enne. Per gli investigatori il delitto sarebbe stato commesso da un vero e proprio commando. L'abitazione del giovane, che si trova nel centro storico di Caltanissetta, è stata perquisita dai poliziotti che hanno trovato e sequestrato due cappelli e tre giravite, che probabilmente potrebbero essere stati utilizzati per commettere l'omicidio. Sono stati perquisiti anche alcuni locali del padre di Shariel, dove gli agenti hanno trovato uno zaino, avvolto in un tappeto, dove erano nascosti i documenti, compresi i passaporti, di due dei soggetti già arrestati nei giorni scorsi dai carabinieri per l'omicidio di Adnan.