Mafia, a Mezzojuso due nuovi raid contro azienda delle sorelle Napoli

Sicilia
Foto di archivio (Fotogramma)

Il 26 e il 28 dicembre l’ennesima invasione di mandrie di vacche sui terreni delle tre donne, che hanno denunciato l’accaduto ai carabinieri. A Termini Imerese prosegue il processo alle tre persone accusate di aver organizzato altri raid nei loro confronti 

Due nuovi raid da parte della mafia dei pascoli contro l’azienda dalle sorelle Anna, Ina e Irene Napoli a Mezzojuso, nel Palermitano. A denunciare l’accaduto ai carabinieri sono state le tre vittime: "Il 26 e il 28 dicembre abbiamo subito le ennesime invasioni da parte di mandrie di vacche - racconta Irene Napoli - come documentano le immagini riprese dalle telecamere piazzate sul confine con l'istituto zootecnico”. La notizia è stata diffusa questa mattina da alcuni organi di stampa.

La vicenda giudiziaria

Le tre sorelle Napoli sono al centro di una vicenda giudiziaria che ha portato allo scioglimento del Comune di Mezzojuso, deciso dal consiglio dei ministri in seguito all'ispezione sollecitata dal prefetto di Palermo, Antonella De Miro. Nei giorni scorsi anche il ministro per il Mezzogiorno, Giuseppe Provenzano, aveva voluto manifestare la propria solidarietà alle sorelle Napoli, con una visita alla loro azienda.

Il processo a Termini Imerese

Nel frattempo, al tribunale di Termini Imerese è in corso il processo nei confronti delle tre persone accusate di aver organizzato una serie di raid nelle terre delle tre donne. Tra gli imputati, che devono rispondere di minacce e tentata estorsione, figura anche Simone La Barbera, figlio di Don Cola, storico capomafia legato a Bernardo Provenzano. Le tre donne, proprietarie di un grosso appezzamento di terreno, da oltre dieci anni denunciano intimidazioni e minacce per costringerle a cedere l'attività agricola di produzione di foraggio e cereali.

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