I giudici del Tribunale Federale Nazionale della Figc hanno rilevato una “sistematica attività volta ad eludere i principi di sana gestione finanziaria e a rappresentare in maniera non fedele alla realtà lo stato di salute della società”
Il Palermo è stato retrocesso all'ultimo posto della classifica del campionato di serie B appena concluso e quindi in serie C. Questa la sentenza emessa dal Tribunale Federale Nazionale della Figc per l'illecito amministrativo contestato dalla Procura alla società siciliana. Il tribunale ha invece dichiarato inammissibile il deferimento nei confronti dell'ex presidente Zamparini.
La sentenza del Tribunale Federale
La sentenza, confermata in una nota dalla Figc, prevede "per la Società US Città di Palermo Spa la retrocessione all'ultimo posto del campionato di Serie B della stagione sportiva in corso 2018/2019" per responsabilità diretta in illeciti amministrativi riguardanti le stagioni 2014-17. Il Collegio ha rilevato una "sistematica attività volta ad eludere i principi di sana gestione finanziaria e volta a rappresentare in maniera non fedele alla realtà lo stato di salute della società deferita. A fronte di tali circostanze, è derivato il compimento di attività chiaramente elusive, idonee a non fotografare la reale situazione della società, proseguite ininterrottamente dal 2015 al 2018 e aventi il loro apice relativamente al bilancio al 30 giugno 2016 le cui alterazioni, per quanto risulta dagli atti oggetto del giudizio, hanno consentito di conseguire l'iscrizione al campionato di calcio 2017/2018. A fronte, pertanto, delle riconosciute responsabilità degli odierni deferiti ed in ragione della gravità degli illeciti, il Tribunale ritiene di accogliere le richieste formulate dalla Procura Federale".
"Inammissibile" il deferimento di Zamparini
Il tribunale federale nazionale della Figc ha anche dichiarato "inammissibile" il deferimento nei confronti di Zamparini, all'epoca dei fatti presidente del Cda del Palermo, accogliendo così la richiesta dei suoi legali che avevano contestato il mancato rispetto dei termini previsti per l'esercizio del diritto di difesa.
Il commento del presidente
"È una sentenza pesantissima che non riesco a comprendere. La stiamo rileggendo con i nostri legali per preparare l'appello perché va ribaltata", ha affermato il presidente del Palermo, Alessandro Albanese, nel commentare la sentenza. "Avremmo voluto leggere – prosegue Albanese – una sentenza che fosse espressione di quello che è successo in campo ed è quello che continuiamo ad auspicare. La proprietà è ancora più motivata di prima e nel proporre l'appello darà l'evidenza dei fondi per fare un grande campionato di A nel caso in cui dovessimo ottenere la promozione sul campo". Per Albanese, Arkus Network, la società che ha acquistato il Palermo, non cambia i piani di rilancio del club: "Sono tutti più motivati di prima. Confidiamo nell'appello e non ci sentiamo in C. Eravamo fiduciosi prima e lo siamo ancora adesso dopo avere letto la sentenza".
Orlando: "Una decisione che colpisce tutta la città"
"Una decisione che colpisce tutta la città, che non tiene conto dei risultati sportivi ed ancor più dolorosa se si tiene conto dei risultati raggiunti dalla squadra durante la stagione. Una decisione rispetto alla quale valuteremo, anche come Amministrazione comunale, quali siano i margini di appello". Lo ha detto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, apprendendo della decisione del Tribunale Federale che ha deciso la retrocessione del Palermo Calcio in serie C.