Omicidio di Belmonte Mezzagno: forse la vittima conosceva il killer

Sicilia
I rilievi della Scientifica sull'auto di Antonio Di Liberto, ucciso ieri davanti casa (ANSA)

Antonio Di Liberto è stato freddato ieri vicino alla sua abitazione con sei colpi di pistola. Quando è stato trovato il cadavere, l'auto era ancora accesa: forse Di Liberto si è fermato a parlare col suo uccisore

Proseguono le indagini sull'omicidio di Antonio Di Liberto, il commercialista di Belmonte Mezzagno (Palermo) freddato ieri, mercoledì 8 maggio, nei pressi della sua abitazione, con sei colpi esplosi da una semiautomatica calibro 7,65. I carabinieri hanno sentito nella notte parenti, amici e i colleghi di lavoro degli studi di Belmonte Mezzagno e Misilmeri, che contano venti dipendenti in tutto. 

Indagini in corso

È proprio sulle attività professionali della vittima che si concentrano le indagini sul movente di un omicidio che, per le modalità di esecuzione, sembra un delitto di mafia, il cui quadro però non è ancora chiaro agli investigatori. Secondo gli inquirenti la vittima, fratello dell'ex sindaco e cugino del boss pentito Filippo Bisconti, conosceva chi gli ha sparato. L'auto di Diliberto era ancora accesa quando sono arrivati i carabinieri, che hanno trovato il corpo riverso sul volante. Essendo un veicolo con il cambio automatico, secondo gli inquirenti è stato il commercialista ad arrestare la macchina, circostanza che farebbe pensare che si sia fermato a parlare con l'assassino. Nei pressi dell'auto, inoltre, è stata trovata una cicca di sigaretta. Di Liberto non fumava, quindi il mozzicone potrebbe essere del killer. 

Il ritrovamento del cadavere

La moglie della vittima ha sentito gli spari, ma non li ha collegati al fatto. Solo dopo ha chiamato lo studio e, saputo che il marito non era al lavoro, è uscita di casa e ha visto l'auto col cadavere dentro.

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