Belmonte Mezzagno, ucciso il fratello dell'ex sindaco: si segue la pista mafiosa

Sicilia
Il luogo del delitto (ANSA)

Il cadavere è stato trovato riverso nell'auto parcheggiata vicino all'abitazione della vittima, che è stata raggiunta da almeno quattro colpi di pistola

Ucciso a colpi d'arma da fuoco Antonino Di Liberto a Belmonte Mezzagno, in provincia di Palermo. La vittima, 49 anni, era il fratello dell'ex sindaco del paese Pietro Di Liberto. Il cadavere è stato trovato riverso nell'auto parcheggiata in via Umbria, vicino alla sua abitazione, dove è avvenuto l'agguato. È stato raggiunto da almeno quattro colpi di pistola 7,65. Gli uomini della scientifica hanno trovato per terra i bossoli. Da una prima ricostruzione, pare che Di Liberto, noto commercialista molto conosciuto in paese, sia stato affrontato da uno o due killer davanti alla sua villa. È riuscito a entrare nella sua auto, una Bmw, cercando di fuggire ma è stato raggiunto e freddato. Il finestrino del lato guida è esploso sotto i colpi della pistola semiautomatica. Le indagini sono coordinate dalla Dda e condotte dai carabinieri del nucleo operativo. Gli investigatori, che stanno sentendo amici e parenti, seguono la pista mafiosa. Nella villa ci sono delle telecamere che non avrebbero ripreso la scena del delitto. 

Era cugino di Filippo Bisconti, capomafia ora collaboratore di giustizia

La vittima, che era incensurata e non avrebbe mai denunciato minacce, era il cugino di Filippo Bisconti, il capomafia arrestato nel dicembre scorso nell'operazione 'Cupola 2.0'. Un mese dopo l'arresto, Bisconti ha cominciato a collaborare con la giustizia. È accusato con altri sei boss di primo piano di volere ricostituire la cupola mafiosa. Dai primi accertamenti sembra però escludersi un nesso di parentela tra la vittima e il "pentito" Filippo Bisconti (i due erano cugini di secondo grado, ma non avevano rapporti stretti). 

La famiglia Di Liberto

Il padre di Antonino Di Liberto, Giuseppe, è stato sindaco del comune per diversi mandati, l'ultimo dal febbraio '90 al novembre '93, e nel 2001 era stato nominato dall'allora presidente Francesco Musotto direttore generale alla Provincia di Palermo. Di Liberto era nell'amministrazione provinciale dal 1968, è stato vicesegretario generale e nel tempo ha diretto numerosi settori. Il fratello della vittima, Pietro, è stato sindaco dal maggio 2012 al giugno 2017 ed era stato eletto appoggiato da una lista del Pd. La famiglia Di Liberto proveniva da una tradizione Dc, poi era passata alla Margherita, per confluire infine nel Pd. Pietro Di Liberto era ingegnere della ditta Siem, che lavorava subappalti per conto dell'Enel. Secondo la prefettura di Palermo, considerata la parentela dei Di Liberto con la famiglia Bisconti, c'era la possibilità di infiltrazioni mafiose negli appalti. L'Enel revocò all'azienda tre appalti. La Siem fece ricorso, dicendo che l'ingegnere era stato rimosso dal 2012. Il Tar lo accolse ma il Cga ribaltò la decisione. Di Liberto fu poi eletto sindaco.

Il sindaco: "Ci stringiamo alla famiglia"

"Tutta la comunità è profondamente scossa da come uno stimato professionista, virtuoso padre e marito è stato strappato alla vita in modo così vile e barbaro. Ci stringiamo con dolore al cordoglio della famiglia e delle persone a lui vicine. Oggi più che mai la nostra comunità ha bisogno di ritrovare unità, la morte di Antonino Di Liberto, dottore commercialista, è un fatto terribile per tutti, i responsabili devono pagare in sede giudiziaria, abbiamo sete di giustizia, di conforto". Così Salvatore Pizzo, sindaco di Belmonte Mezzagno, ha commentato l'omicidio di Antonio Di Liberto. "Resta il dolore per quanto è accaduto e voglio esprimere la massima vicinanza alla famiglia che sta affrontando questo forte dramma - ha aggiungto- È stato un episodio per cui difficilmente si trovano parole adeguate, ma davanti al quale lo Stato deve dimostrarci di poter reagire prontamente. Aspettiamo di conoscere i primi elementi dei rilievi, un primo segnale è arrivato con il puntuale lavoro delle forze dell'ordine locali e della Procura che hanno immediatamente iniziato il percorso di indagine volto a individuare i colpevoli di questo efferato delitto".

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