Nicola Gratteri, cerimonia d'insediamento alla Procura di Napoli

Campania

La presidente del tribunale di Napoli, Elisabetta Garzo, ha aperto la pubblica udienza di insediamento in una sala gremita da magistrati, avvocati e operatori del mondo della giustizia

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Il magistrato Nicola Gratteri è da oggi immesso nelle funzioni di procuratore della Repubblica di Napoli. La presidente del tribunale di Napoli, Elisabetta Garzo, ha aperto la pubblica udienza di insediamento in una sala gremita da magistrati, avvocati e operatori del mondo della giustizia. In aula era presente anche una delegazione di cittadini di Catanzaro dove fino a ieri Gratteri ha svolto la funzione di guida dell'ufficio inquirente.

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"Ascolto tutti ma prendo decisioni"

"Dopo tutti questi elogi in una sala così bella e grande mi sento più teso che tranquillo", ha detto il neo procuratore durante la cerimonia di insediamento al tribunale di Napoli. "Spero molto presto di iniziare un giro di incontri con lei, presidente - aggiunge Gratteri rivolgendosi alla presidente Garzo - quindi con i presidenti di sezione, l'avvocatura, al fine di costruire sinergie e togliere farraginosità, se ci sono, e dare così risposte di giustizia a tutti i cittadini che vedono in noi un'ultima spiaggia". Al primo giorno di lavoro a Napoli Gratteri è già pienamente operativo e ha convocato una prima riunione con tutti i magistrati dell'ufficio inquirente. "Voglio ascoltare tutti - ha detto Gratteri - se ci sono problemi e criticità li affronteremo e fare sinergie con tutte le istituzioni". Gratteri ha detto, parlando con i giornalisti a margine della cerimonia, "che non si alza da una riunione senza aver preso una decisione e non rinvio mai a domani".

Nicola Gratteri durante la relazione conclusiva della Commissione Antimafia della XVII legislatura, Roma, 21 febbraio 2018.
ANSA/ALESSANDRO DI MEO

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Il saluto della procura di Catanzaro

Alla cerimonia di insediamento erano presenti una ventina di magistrati di Catanzaro, procura che Gratteri ha guidato per sette anni portando a termine, tra le tante inchieste, anche quella denominata Rinascita Scott, numericamente (nel senso di misure cautelari e indagati) la più rilevante mai fatta in Italia da una direzione distrettuale antimafia: 450 arresti che hanno sgominato la struttura e gli interessi delle cosche calabresi radicate a Vibo Valentia. In una lettera di commiato i magistrati hanno riconosciuto a Gratteri "la capacità di renderli parte di un progetto che ha messo al centro delle nostre attività quotidiane non soltanto la tutela dei diritti che caratterizza ogni ufficio giudiziario, ma anche la necessità di riportare nel distretto un clima di fiducia da parte dei cittadini".

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