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Etica e sostenibilità, dal basilico “idroponico” ai corsi per pizzaioli a Nisida

Campania
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“In vent’anni la nostra azienda ha saputo valorizzare un prodotto eccellente come la pizza – sottolinea Francesca Marotta, marketing executive di Fratelli La Bufala –, e anche cambiare i parametri di un settore, quello del mondo pizza, attraverso le direttrici dell’impegno sociale e dell’ecocompatibilità. La nostra azione mira a riqualificare i territori su cui insistiamo, in primis quello di Napoli, e a dare un’opportunità a giovani ragazzi che altrimenti potrebbero prendere strade senza futuro”

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Basilico coltivato in idroponica nella Terra dei Fuochi e forno a legna eco-compatibile. Ma anche un programma di formazione e lavoro per i giovani che arrivano da Nisida, il carcere minorile “immortalato” nella serie tv Mare Fuori. Punto di riferimento del settore enogastronomico, Fratelli La Bufala si pone anche come azienda promotrice di un’economia etica ed ecosostenibile. Nata da una felice intuizione di Geppy Marotta, la società partenopea in 20 anni ha portato la pizza campana in giro per l’Italia e per il mondo. “In questi vent’anni la nostra azienda ha saputo non solo valorizzare un prodotto eccellente come la pizza – le parole di Francesca Marotta, figlia di Geppy e marketing executive di Fratelli La Bufala –, ma anche cambiare i parametri di un settore, quello del mondo pizza, attraverso le direttrici dell’impegno sociale e dell’ecocompatibilità. La nostra azione mira a riqualificare i territori su cui insistiamo, in primis quello di Napoli, e a dare un’opportunità a giovani ragazzi che altrimenti potrebbero prendere strade senza futuro. Non solo sua maestà la pizza napoletana, insomma, vogliamo essere anche portatori di sani principi”.

Sostenibilità ambientale

Si chiama Leaf Oven il forno a legna eco-compatibile messo a punto da Francesco Miccoli, project civil engineer di Fratelli La Bufala. Si tratta del primo forno sostenibile che consente di cuocere la pizza a Basso Impatto Ambientale (BIA). Privo di canna fumaria, infatti, non produce fuliggine e dimezza i consumi della legna: il tutto nel rispetto delle tempistiche imposte dalla tradizione napoletana. L’obiettivo è far sì che entro due anni tutte le pizzerie del gruppo possano dotarsi di questi forni, puntando a una piena sostenibilità. In una zona martoriata come la Terra dei Fuochi, poi, Fratelli La Bufala ha confermato il suo impegno e sostegno verso un’azienda che coltiva basilico napoletano in idroponica e acquaponica per un risparmio idrico del 95% rispetto all’agricoltura tradizionale, un minor sfruttamento del suolo utilizzando la verticalità, e un minor uso di pesticidi e fertilizzanti.

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Sostenibilità sociale

Nella prima puntata della nuova stagione di Mare Fuori, la serie tv ambientata nel carcere minorile di Nisida, arriva per i ragazzi la possibilità di seguire un corso di formazione per diventare pizzaioli legato all’opportunità di lavorare in una pizzeria sociale. Dalla fiction alla realtà il passo è breve. Nel 2010 dall’incontro tra Geppy Marotta e Antonio Franco, presidente di “Scugnizzi”, è nato “Finché c’è pizza… c’è speranza”, il progetto di formazione per pizzaioli che ha sede nel carcere minorile di Nisida. Si tratta di un corso dove 60 ragazzi detenuti imparano l’arte e il mestiere del pizzaiolo, offrendo l’opportunità di potersi creare un futuro entrando a lavorare nel gruppo. Tre anni dopo la partnership ha preso in gestione un locale nel quartiere Tribunali, zona centralissima di Napoli. È nata così la Pizzeria dell’Impossibile, dove vengono tenuti corsi per giovani provenienti da realtà poco felici e istituita una mensa per clochard e cittadini in difficoltà: oltre cento pizze giornaliere vengono sfornate e regalate a chi non può permettersi un pasto caldo.

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