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Napoli, alle Gallerie d'Italia la mostra su Artemisia Gentileschi

Campania

Per la prima volta sono esposte al pubblico italiano capolavori come la Santa Caterina d’Alessandria, di recente acquisita dalla National Gallery di Londra, o la Santa Caterina del Nationalmuseum di Stoccolma 

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Termina il 19 marzo 2023 alle Gallerie d'Italia di Napoli, in via Toledo, la mostra dedicata al lungo soggiorno napoletano di Artemisia Gentileschi: un capitolo fondamentale nell'arte e nella vicenda biografica della pittrice.

La mostra, realizzata con il patrocinio del Comune di Napoli, in collaborazione con la National Gallery di Londra, il Museo e Real Bosco di Capodimonte, l’Archivio di Stato

di Napoli e l’Università degli Studi “L’Orientale”, presenta circa cinquanta opere provenienti da raccolte pubbliche e private, italiane ed internazionali 

Artemisia Gentileschi, Sansone e Dalila

Artemisia Gentileschi a Napoli

Il soggiorno napoletano di Artemisia Gentileschi è attestato tra il 1630 e il 1654 e interrotto da un viaggio a Londra tra il 1638 e il 1640. Tale stagione raramente ha ricevuto una attenzione specifica da parte della critica e delle iniziative espositive dedicate alla "pittora"; e mai a Napoli si era tenuta una mostra su questa fase della sua carriera. La realizzazione della mostra è stata preceduta da una intensa attività di indagine scientifica e di ricerca archivistica che ha restituito nuovo e importante materiale per la biografia di Artemisia. Si sono chiarite le circostanze dell’arrivo di Artemisia Gentileschi a Napoli, nel 1630, direttamente da Venezia, così come si sono aggiunti dettagli dei suoi ultimi anni - afflitti da difficoltà economiche - sia della vita privata, con il concubinato della figlia Prudenzia Palmira e il matrimonio riparatore seguito alla nascita del nipote Biagio, nel 1649, sia della sua attività artistica, dal ruolo della committenza vicereale e borghese alle relazioni con le

accademie letterarie.

Le opere in mostra

Il percorso espositivo presenta sia opere realizzate da Artemisia, sia opere realizzate da artisti a lei strettamente collegati, per lo più attivi a Napoli negli stessi anni della pittrice, come Massimo Stanzione, Paolo Finoglio, Francesco Guarino, Andrea Vaccaro o la riscoperta “Annella” Di Rosa, la maggiore artista napoletana della prima metà del Seicento.

Per la prima volta sono esposte al pubblico italiano capolavori della pittrice come la giovanile Santa Caterina d’Alessandria, di recente acquisita dalla National Gallery di Londra, la Santa Caterina del Nationalmuseum di Stoccolma o la Giuditta e l’ancella con la testa di Oloferne del Nasjonalmuseet di Oslo. 

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