Omicidio Ciro Palmieri a Giffoni, le indagini: ipotesi maltrattamenti in famiglia

Campania
©Ansa

Il panettiere salernitano, secondo l'accusa, sarebbe stato ucciso dalla moglie e da due figli, di cui uno di 15 anni. Gli investigatori stanno ricostruendo il contesto familiare nel quale è maturato il delitto, il sospetto è che alla base di tutto possa esserci una condizione di disagio e violenze. Sette anni fa la donna denunciò per maltrattamenti il marito, ma avrebbe poi ritrattato le accuse

ascolta articolo

Si arricchisce di nuovi elementi l'inchiesta sull'omicidio di Ciro Palmieri, il panettiere salernitano di 43 anni massacrato, secondo l'accusa, dalla moglie Monica Milite, dal figlio Massimiliano e da un altro figlio di 15 anni. Gli investigatori stanno ricostruendo il contesto familiare nel quale è maturato il delitto commesso a Giffoni Valle Piana, nel Salernitano. E il sospetto, basato su una serie di testimonianze ed indizi, è che alla base di tutto possa esserci una condizione di disagio e violenze.

La denuncia per maltrattamenti e l'omicidio

In particolare, sette anni fa Monica Milite denunciò per maltrattamenti il marito ma, da quanto si apprende, poi avrebbe ritrattato quelle accuse. Probabile, però, che quei problemi familiari non siano mai stati superati del tutto e che la situazione sia tragicamente precipitata nel pomeriggio del 29 luglio. Le immagini registrate dalle telecamere di video sorveglianza hanno immortalato la lite scoppiata nell'abitazione di via Marano e, soprattutto, la reazione d'impeto avuta prima dalla moglie e poi dai figli che hanno colpito con più coltelli il 43enne, fino ad ucciderlo.

approfondimento

Salerno, denunciò scomparsa marito: fermata con i figli per omicidio

Vigili del fuoco dei reparti speciali speleo-alpino-fluviali  sul dirupo in località Curticelle di Giffoni Valle Piana durante le operazioni di recupero del  cadavere di Ciro Palmieri, il panettiere ucciso, 19 Agosto 2022. ANSA/UFFICIO STAMPA VIGILI DEL FUOCO

+++ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++ +++NO SALES; NO ARCHIVE; EDITORIAL USE ONLY+++NPK++
Le operazioni di recupero del cadavere - ©Ansa

Figlio 11enne affidato ai servizi sociali

Non sono stati ancora fissati gli interrogatori di garanzia dei tre indagati. Ieri pomeriggio il figlio 15enne, assistito dall'avvocato Damiano Cantalupo, è stato ascoltato dal procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Salerno. Adesso si attende la data dell'interrogatorio davanti al gip. Successivamente si provvederà ad ascoltare la madre e il fratello 20enne che nelle prossime ore potrebbero avere un primo incontro con il loro legale di fiducia. I tre sono ritenuti responsabili di omicidio volontario aggravato anche dalla crudeltà dell'azione e di occultamento di cadavere. È stato affidato ai servizi sociali, invece, il figlio 11enne che era in casa al momento dell'omicidio e, come si evince dalle immagini delle telecamere di video sorveglianza, ha assistito a tutto. È rientrato a Giffoni Valle Piana pure il primogenito di Palmieri, che lavora al Nord, a cui, adesso, spetterà il compito di seguire l'evoluzione di questa drammatica vicenda.

Tre coltelli trovati in una buca in un giardino

Dopo l'omicidio hanno abbandonato il cadavere in un dirupo e sotterrato le armi usate in un giardino poco distante dalla loro abitazione. Le armi sono state sequestrate dai carabinieri della stazione di Giffoni Valle Piana. Quando i militari gli hanno notificato il provvedimento di fermo, gli indagati hanno avuto un atteggiamento collaborativo che ha permesso di ritrovare sia le armi che il cadavere. Secondo la ricostruzione degli investigatori l'omicidio è avvenuto nel pomeriggio del 29 luglio, al culmine di una lite familiare. Dopo avere colpito l'uomo con diverse coltellate, la madre ed i due figli gli hanno anche amputato una gamba, probabilmente per trasportare ed occultare meglio il cadavere. Poi nel corso della notte si sono disfatti del corpo, abbandonandolo in un dirupo lungo la strada provinciale 25, tra Giffoni Valle Piana e Serino (Avellino). La sera del 30 luglio la moglie di Palmiere si è presentata ai carabinieri della locale stazione per denunciarne la scomparsa.

Il fratello di Palmieri: “Non era Ciro il mostro"

"Lei mi diceva: 'se n'è andato, non è tornato, sono venuti a prenderlo delle persone di un brutto giro'. Penso che il mostro non sia mio fratello", ha affermato al Tg3 Luca Palmieri, fratello di Ciro. "Non giustifico e non ammetto le violenze, ma arrivare da uno schiaffo ad una atrocità del genere... Io penso che il mostro non sia mio fratello", ha poi ribadito.

Napoli: I più letti