M5s, a Napoli altro ricorso per chiedere annullamento del nuovo voto su Statuto

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"Sino all'ultimo abbiamo sperato in un intervento riparatorio di Beppe Grillo in qualità di Garante ma purtroppo da parte sua c'è stato solo silenzio", affermano gli attivisti, che si sono detti costretti a depositare il ricorso in Tribunale a causa del "perdurare della conduzione autoreferenziale del M5s da parte di un manipolo di persone autoproclamatosi dirigenza"

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Altro ricorso degli attivisti del Movimento 5 stelle a Napoli per chiedere l'annullamento delle nuove votazioni sullo Statuto pentastellato, approvato lo scorso marzo con oltre il 90% delle preferenze. "A chi derubrica le regole a cavilli abbiamo contestato 18 violazioni di carattere sostanziale, perché la democrazia è questione di sostanza", affermano i ricorrenti rappresentati sempre dall'avvocato Borrè. "Sino all'ultimo abbiamo sperato in un intervento riparatorio di Beppe Grillo in qualità di Garante, che nell'ultima occasione in cui il Tribunale di Napoli accolse le nostre istanze si dichiarò 'condom per la protezione del Movimento' ma purtroppo da parte sua c'è stato solo silenzio" aggiungono.

Ricorso depositato

"Abbiamo depositato ufficialmente un nuovo ricorso presso il Tribunale di Napoli assistiti dal nostro legale Lorenzo Borrè, costretti dal perdurare della conduzione autoreferenziale del M5s da parte di un manipolo di persone autoproclamatosi 'dirigenza'. Il Movimento al quale siamo iscritti non doveva essere questo e i risultati del nuovo corso del M5S condotto in modo oligarchico e vestito da partito sono sotto gli occhi di tutti, e restituiscono la cifra del danno che ha cagionato la nuova 'dirigenza' in violazione delle regole interne", annunciano otto attivisti, che si dicono "costretti a ricorrere ancora una volta alla giustizia, per difendere quei valori e quei principi nei quali, insieme a Gianroberto Casaleggio, abbiamo creduto e continuiamo a credere in questi anni e nei quali hanno creduto milioni di altri cittadini come noi".

La replica di Conte

Non si è fatta attendere la replica del presidente del Movimente, Giuseppe Conte: "Loro si divertono così. Ci sono alcuni attivisti che danno il loro contributo al Movimento facendo ricorsi in tribunale. Noi invece ci impegnamo a far politica: ognuno ha il suo hobby", ha detto ai cronisti che gli chiedevano un commento sulla questione. "C'è una controversia giudiziaria - ha aggiunto Conte - che va avanti per conto suo, io sono concentrato a far politica e impegnarci con uomini e donne che sono devoti al bene collettivo".

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