Covid Napoli, manifestazione in piazza dei Martiri: bombe carta contro la polizia. VIDEO

Campania

Sono tre gli ordigni esplosi nel corso di una manifestazione di Centri sociali, Cobas e Sindacato lavoratori in lotta. I partecipanti alla protesta, fronteggiati da un cordone della polizia, hanno acceso fumogeni e hanno lanciato uova con vernice rossa contro la sede di Confindustria

Momenti di tensione in piazza dei Martiri, a Napoli, dove un grupo di manifestanti dei centri sociali, dei Cobas, dei Carc, del Sindacato lavoratori in lotta e di altre sigle di estrema sinistra hanno fatto esplodere tre bombe carta al termine di una manifestazione davanti alla sede di Confindustria Napoli, situata appunto in piazza dei Martiri. La Polizia ha risposto con una carica, disperdendo i manifestanti. 

Altri incidenti sono scoppiati in piazza Amedeo, dove un gruppo di contestatori si è diretto per raggiungere la sede della Regione, a Santa Lucia. Qui sono entrati in azione anche i carabinieri per bloccarli. A piazza dei Martiri gli incidenti sono scoppiati quando i manifestanti hanno tentato di organizzare un corteo per raggiungere la sede della Regione.(LA PROTESTA DI IERI SERA: LE FOTO - AGGREDITA TROUPE DI SKY - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LA SITUAZIONE IN CAMPANIA - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI).

La protesta

Bottiglie e uova con vernice rossa sono state lanciate contro la sede di Confindustria Napoli, nel corso della manifestazione. I manifestanti, un centinaio, fronteggiati da un cordone di poliziotti del reparto Mobile, hanno acceso fumogeni. In piazza anche un gruppetto di "Antifa" tedeschi, con una bandiera.

Le parole dei manifestanti

"Non siamo contro il lockdown, se serve - hanno detto gli organizzatori della manifestazione - ma deve essere a salario pieno per lavoratori e disoccupati". Slogan e insulti contro il presidente di Confindustria, Bonomi. Tra le richieste, una patrimoniale del 10% per "i ricchi". "Quattro morti sul lavori al giorno, questa è violenza", era scritto su uno striscione.

Di Maio: "A Napoli violenza organizzata, lo Stato reagirà"

Gli episodi di violenza a Napoli "non c'entrano niente con le legittime paure e preoccupazioni dei commercianti. Sono casi organizzati di gruppi violenti contro cui lo stato reagirà". Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio al Tg3. "Pensiamo che nessuno possa portare il paese nella violenza", ha aggiunto.

Comitato ordine e sicurezza: "Presenti estranei alla protesta"

Intanto dalla riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, che si è svolta nel pomeriggio nella Prefettura di Napoli, "sono emersi elementi circa la presenza nella manifestazione di componenti estranee alle ragioni della protesta, attive in azioni violente preordinate". E' stato disposto - informa la Prefettura - " un ulteriore rafforzamento dei dispositivi di prevenzione e controllo del territorio, per fare fronte alle criticità connesse alla situazione in atto e garantire le manifestazioni di dissenso, anche quando motivate da comprensibili ragioni di disagio economico o sociale, dalle infiltrazioni di elementi violenti, per assicurare il rispetto dell'ordine pubblico e delle prescrizioni dettate dalla normativa statale, regionale e locale per il contrasto all'emergenza epidemiologica da COVID-19". Il Prefetto Marco Valentini ha espresso solidarietà e "fattivo sostegno" alle forze dell'ordine e apprezzamento per l'impegno e la professionalità dimostrata. 

Manifestazione di commercianti a Ercolano

Intanto a Ercolano un centinaio di commercianti della zona di piazza Trieste e Corso Italia, zona centrale della città del Napoletano, ha manifestato in piazza contro le restrizioni imposte dall'ultima ordinanza del presidente della Giunta regionale Vincenzo De Luca. Grida di "libertà" e slogan contro il governatore campano. Uno striscione è stato collocato al centro della piazza con la scritta "Vittime del complotto. Libertà!". A terra sono stati collocati lumini cimiteriali per simboleggiate la morte del commercio. Le luci dei negozi sono state spente, e lumini sono stati collocati anche davanti alle vetrine. "Non abbiamo ricevuto nessun indennizzo, e non ce la facciamo più", ha detto una commerciante ai giornalisti. 

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