Momenti di tensione e proteste fuori dall'area dove è in vigore la zona rossa. I casi di positività al Covid sono arrivati a quota 43, secondo i dati emanati nel tardo pomeriggio dall'Unità di Crisi della Regione Campania
L'Unità di Crisi della Regione Campania comunica che alle ore 18 del 25 giugno i tamponi esaminati dall'inizio dello screening (ossia sabato 20 giugno) nel focolaio emerso nel complesso residenziale noto come Palazzi ex Cirio, a Mondragone, Comune del litorale Casertano, sono stati 727: quelli risultati positivi sono 43. Si tratta in massima parte di cittadini bulgari residenti in quattro dei cinque palazzoni divenuti off limits da lunedì 22 giugno, dopo che è entrata in vigore l'ordinanza della Regione. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LA SITUAZIONE IN CAMPANIA - TENSIONE TRA LA COMUNITA' BULGARA E QUELLA ITALIANA). Tra le comunità italiana e bulgara, residenti in quel luogo, sono nate delle tensioni. Il presidente De Luca ha annunciato l'arrivo di un contingente dell'esercito (FOTO) per controllare il territorio. Il governatore, dopo aver incontrato il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, si è recato a Mondragone e ha dichiarato: "Al momento resta l'obbligo di quarantena per tutti quanti vivono nei 5 palazzi ex Cirio". Il sindaco del paese, Virgilio Pacifico, ha parlato di un "inaccettabile atto di insubordinazione di oltre 50 cittadini, stranieri e non, i quali uscendo dalle rispettive abitazioni e violando di fatto il cordone sanitario, hanno creato paura nella cittadinanza, che ha dovuto assistere all'impotenza delle poche forze dell'ordine presenti".
Le tensioni
Alcune decine di cittadini di Mondragone hanno dato vita a un presidio presso uno dei varchi di accesso degli ex Palazzi Cirio, nel tentativo di violare la zona rossa. In seguito alla protesta dei residenti bulgari intorno alle 11 di questa mattina (quando alcune persone, in protesta per le misure adottate dalla Regione, hanno violato la zona rossa), le persone hanno urlato al varco presidiato dai soldati dell'esercito e dalle forze dell'ordine: "Perché non li avete fermati?". Un italiano ha affermato: "Lavoriamo solo quattro mesi all'anno, questa situazione ci sta rovinando. I bulgari possono fare tutto invece". La polizia, in tenuta antisommossa, è dovuta intervenire per allontanare i cittadini. Nessuno è rimasto ferito. La tensione sarebbe scaturita da un'incomprensione tra i manifestanti e un inquilino bulgaro affacciato alla finestra, e che poi è sceso per chiarire.
Un altro bulgaro, invece, ha lanciato una sedia dal balcone: gli italiani hanno risposto lanciando pietre e sfondando i finestrini delle auto dei bulgari parcheggiate. Poi hanno mostrato le targhe delle vetture come fossero un trofeo. Sotto al palazzo si è radunata una folla, che ha accusato anche la polizia di "essere stata troppo permissiva coi bulgari".
Occupata la rotonda sulla Domiziana
"Non si devono più sentire padroni della città, ormai ci siamo svegliati dopo 20 anni". Così uno dei manifestanti italiani che hanno occupato la rotonda sulla Domiziana di fronte ai palazzi ex Cirio. La protesta dei cittadini prosegue tra capannelli e discussione su come continuare la mobilitazione. Un medico dell'Asl, tra quelli più in prima linea in questi giorni, ha urlato contro dei manifestanti: "Voi state tutti qui e vi tenete il contagio, fateci lavorare". Un altro dei partecipanti al presidio si è invece rivolto alle forze dell'ordine: "Vogliamo vedere una vostra reazione, non potete far fare ai bulgari tutto quello che vogliono".
Presente un contingente dell'Esercito
Il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, ha annunciato l'arrivo dell'Esercito a Mondragone: "Questa mattina ho avuto un colloquio con il Ministro dell'Interno Luciana Lamorgese in relazione alla zona rossa istituita negli ex palazzi Cirio di Mondragone. Ho chiesto l'invio urgente di un centinaio di uomini delle forze dell'ordine per garantire il controllo rigoroso del territorio. Il Ministro ha annunciato l'arrivo di un contingente dell'Esercito".
Il trasferimento delle persone positive
Vanno inoltre avanti, anche se a rilento, le operazioni di trasferimento delle persone positive, peraltro tutte asintomatiche, al Covid Hospital di Maddaloni, dove sono 19 quelli attualmente ricoverati. Inoltre, ieri sono stati trasferiti sei contagiati, ne mancano all'appello altri 13, cui si aggiungono i nuovi positivi. Qualcuno tra i positivi, però, non si riesce a rintracciare. Questo perché molti inquilini, specie tra gli stranieri, non risultano censiti e si ipotizza che abbiano fatto perdere le tracce, anche per timore di perdere il lavoro. Molti sono braccianti agricoli, spesso sfruttati dai caporali di nazionalità bulgara, alcuni dei quali vivono anche agli ex Palazzi Cirio.
Il sindaco: "Inaccettabile insubordinazione, prefetto agisca"
"Ho assistito personalmente ad un inaccettabile atto di insubordinazione di oltre 50 cittadini, stranieri e non - spiega il sindaco di Mondragone, Virgilio Pacifico -, i quali uscendo dalle rispettive abitazioni e violando di fatto il cordone sanitario, hanno creato paura nella cittadinanza, che ha dovuto assistere all'impotenza delle poche forze dell'ordine presenti. Al prefetto chiedo di adottare ogni misura al fine di ripristinare la legalità".
Il sindaco ha anche dichiarato di aver parlato nei giorni scorsi con il questore di Caserta chiedendo rinforzi: "Appena due giorni fa rappresentavo al questore di Caserta l'insufficienza delle risorse umane impegnate per il rispetto dell'Ordinanza Regionale; il Questore affermava la mia incompetenza in materia".
Matteo Salvini: "De Luca un piatto vuoto"
"Il caso Mondragone si aggrava: decine di positivi, quattro contagiati hanno fatto perdere le proprie tracce, cresce la tensione tra gli italiani e la comunità bulgara e addirittura le tv nazionali seguono il caso. De Luca, così pronto a insultare la Lega, tace. Amici napoletani mi segnalano una bella espressione: "Nu Piatt Vacànt" (un piatto vuoto, ndr). Tante scene, a partire dalle sparate sul lanciafiamme, ma alla prova dei fatti il piatto è vuoto. Da De Luca tante parole, ma zero fatti". Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini.
De Magistris: "Non può diventare una questione di razzismo"
"Non è accettabile che non ci sia il rispetto della zona rossa e che ci siano persone che la violino, perché noi in Campania siamo stati bravissimi e non possiamo tollerare che, per colpa di qualcuno, si metta in discussione la tutela della salute di tutti. E non può diventare una questione di razzismo, perché sarebbe un'ulteriore mortificazione in un momento così difficile". Con queste parole il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ha commentato quanto sta accadendo a Mondragone: "Ci sono delle istituzioni che devono garantire il rispetto della zona rossa in maniera democratica come è accaduto già altre volte in questi mesi e le persone devono rispettare la zona rossa. Se c'è stata qualche 'defaillance' evidentemente la situazione, che non può diventare esplosiva, non è stata gestita in maniera adeguata e tempestiva".
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