I soggetti sono stati fermati questa notte in piazza Bellini. In mattinata, nel carcere di Poggioreale, è prevista l’udienza di convalida
Si terrà in mattinata, nel carcere di Poggioreale, l'udienza di convalida dei tre aderenti ai centri sociali fermati questa notte in piazza Bellini, a Napoli, nel corso di tafferugli con le forze dell'Ordine. I tre (tra quali uno dei capi del Centro sociale "Insurgencia”) sono assistiti dall'avvocato Annalisa Senese.
Le tensioni
I tafferugli - secondo la ricostruzione della Polizia - sono cominciati quando alcuni aderenti ai Centri sociali hanno rifiutato di farsi identificare, dopo essere stati invitati ad applicare le norme di sicurezza anti-Covid (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI – LA SITUAZIONE IN CAMPANIA). I poliziotti di una volante, che volevano trasferire in Questura per l'identificazione i tre, sono stati accerchiati e hanno dovuto chiedere rinforzi. In piazza Bellini, uno dei luoghi della movida, nel Centro antico di Napoli, sono affluite una decina di auto di polizia e carabinieri per riprendere il controllo della situazione. Secondo testimonianze di aderenti ad "Insurgencia", i fermati avrebbero chiesto spiegazioni alla richiesta dei poliziotti di mostrare i documenti, visto che non stavano trasgredendo la normativa anti-Covid. Di qui sarebbe nato un battibecco, poi degenerato.
La manifestazione in piazza San Domenico Maggiore
Le tensioni di questa notte in piazza Bellini hanno avuto come antefatto la manifestazione organizzata Sabato notte in piazza San Domenico Maggiore dal "Centro sociale Insurgencia" e dal collettivo "Mensa Occupata", che occupa alcuni locali dell' Università Federico II in via Mezzocannone. Durante la manifestazione - organizzata per commemorare un attivista dei Centri sociali morto suicida nel 2015 - sono stati accesi fumogeni e torce, poi lanciate in piazza. L' iniziativa ha provocato le reazioni dei residenti, che da tempo protestano per i concerti improvvisati, e il frastuono notturno provocato dalla presenza di giovani in piazza San Domenico Maggiore, anche per la violazione della normativa di sicurezza anti-Covid. Con loro si è schierato il presidente della II Municipalità Domenico Chirico, di "Dema", il movimento del sindaco della città Luigi De Magistris, che ha nella propria giunta esponenti di "Insurgencia".
La ricostruzione della polizia
La questura di Napoli ha diffuso un comunicato con la ricostruzione dei tafferugli. Un equipaggio dell'Ufficio Prevenzione Generale - scrive la Polizia - è stato insultato da un uomo, che ha ripetuto gli insulti al successivo passaggio della volante. Gli agenti hanno tentato di identificarlo, ma l'uomo si è rifiutato di dichiarare le generalità e ha continuato ad offendere gli agenti e ad urlare per attirare l'attenzione dei presenti. L'uomo, P.S., 39 anni, uno dei membri del Centro sociale "Insurgencia" e dirigente di una squadra di calcio composta da migranti, è stato aiutato da F.L., 27 anni, e D.M., 40 anni, che si sono uniti agli insulti ai poliziotti, scrive ancora la polizia. Sul posto sono giunte pattuglie di rinforzo, che "sono state insultate, accerchiate e minacciate anche da numerose persone presenti. Un funzionario di polizia e altri 11 operatori - aggiunge la questura Napoli - hanno riportato contusioni e traumi con prognosi da 3 a 17 giorni mentre cinque volanti sono state danneggiate". I tre sono stati arrestati per minaccia, lesioni, resistenza e danneggiamento aggravato e denunciati per oltraggio a Pubblico Ufficiale e rifiuto di fornire le proprie generalità. Sui tafferugli di piazza Bellini è intervenuta la senatrice Paola Nugnes, del Gruppo Misto che parla di "duro colpo alla democrazia" e chiede "immediati chiarimenti" al Ministro degli Interni e al questore di Napoli.