Qual è l'elettrico "giusto" per il futuro automotive?

La strada ci sembra davvero segnata, ora resta da capire quanto sia lunga e come vada percorsa. Il salone di Monaco di Baviera, l'IAA Mobility 2025, mostra chiaramente lo stato dell'auto in Europa. Comprarne una nuova costa tanto per il pubblico medio, ma costruirla e produrla anche, evidentemente, specie se va a batteria. Prima o poi però, le auto saranno elettriche, molto più di ora, forse solo elettriche. Quando Ipotizzare quanto sia lunga la strada equivale a dire: quando avverrà la completa trasformazione? Una data non c'è, almeno non ancora. Gli obiettivi fissati dall'Europa per l'Europa non sembrano poter essere mantenuti. Le case produttrici, Stellantis in testa, lo hanno ribadito proprio a Monaco: i target sulle emissioni sono irraggiungibili, pena il tracollo del settore. E allora proprio le istituzioni europee, che già per i vecchi obiettivi del 2025 si erano mostrati flessibili, hanno aperto al dialogo, all'insegna di una neutralità tecnologica: raggiungo l'obiettivo sì , ma non favorisco l'una o l'altra tecnologia specifica. Insomma un mix di soluzioni possibili, tra elettrico, biocarburanti, idrogeno o anche quella di motori endotermici alimentati da combustibili “a basse emissioni”. Con quali tempi e successione lo vedremo. Come Ecco allora che c'è da chiedersi come verrà percorsa la strada che porta all'obiettivo elettrico. Il salone di Monaco ha mostrato ancor di più che i marchi cinesi sono una realtà, circolano sulle nostra strade con prodotti di tutti i tipi e più che validi: suv, citycar, elettriche, elettrificate o anche termiche. L'Europa, che un po', a rispondere, oggettivamente ci ha messo, forse ha deciso quantomeno da cosa partire. C'è chi ha deciso di puntare sul lusso, per conquistare il palato di chi può permetterselo, e chi di investire su un'auto più popolare, come nome, come immagine, come prezzo; fino a dare nuovo lustro alla citycar, che fino a poco tempo fa sembrava un essere in via d'estinzione. "Investire in auto piccole e accessibili", ha detto nei giorni del salone la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, perché -guarda un po'- "Milioni di europei vogliono acquistare auto europee a prezzi accessibili". E Stellantis dal canto suo le ha fatto eco con le parole del suo Ceo Antonio Filosa che chiede "super incentivi" per le auto più piccole che consumano ed emettono meno di quelle grandi, puntando ancora sulla neutralità tecnologica. Il come sembra quindi orientato alla collaborazione tra i protagonisti del comparto, per raggiungere, chissà quando, l'obiettivo di una E-car, dove E sta per elettrica, economia ed ecologica. Europa-Cina, è davvero una sfida? Tra gli stand di Monaco c'è una crescita esponenziale dei brand cinesi, il 40% in più rispetto a due anni fa. Non solo in termini di numeri, ma anche di qualità, affidabilità e accessibilità. Le batterie le hanno sempre fatte e bene, oggi le aziende asiatiche producono auto dalla A alla Z e con risultati ottimali. Tanto meglio, direi. Perché chi guardava spaventato al "mostro" asiatico come minaccia per i nostri mercati qualche tempo fa, ora forse può pensare che, senza di lui, le sfide globali del settore non potevano essere affrontate e soprattutto risolte e che forse di mostro non si tratta affatto. La digitalizzazione e l'IA Non solo telaio e motore però, le auto di oggi sono anche tanto altro. I padiglioni dell'IAA Mobility ne sono una testimonianza. Almeno tanti quanti quelli dedicati alle case automobilistiche ospitano infatti aziende di componentistica, elettronica, informatica e tutto quanto riguarda la digitalizzazione a bordo e fuori anche per la guida autonoma. Ci sono anche i colossi dell'hi tech e aziende asiatiche, come Xpeng, che ci fanno vedere il futuro davvero vicino. Proprio a Monaco di Baviera aprirà il suo primo centro di ricerca e sviluppo in Europa per creare innovazioni nel campo dell’intelligenza artificiale, con tecnologie che incideranno sulle nostre vite quotidiane con veicoli intelligenti, robot umanoidi e persino auto volanti. Sulla seconda generazione di XPeng P7 ad esempio l'intelligenza artificiale gestisce tutto, integrando il cloud, il veicolo e l'hardware. Pensate che l'azienda cinese ha annunciato di voler produrre di serie entro il 2026 veicoli a guida autonoma di livello 4 e testare i robotaxi. Uno scenario da "Ritorno al Futuro" che non sembra troppo lontano visto che, proprio a Monaco, è stato annunciato per ottobre il primo volo internazionale a Dubai del Land Aircraft Carrier, una vera e propria auto volante.

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Qual è l'elettrico "giusto" per il futuro automotive?

Stefano Santini