Disciplinato dall'articolo 214 del Codice della Strada, è una sanzione che impedisce la circolazione del veicolo e solitamente viene comminato a causa di crediti non pagati, come multe o tasse. Circolare con un veicolo sottoposto a fermo amministrativo comporta sanzioni elevate e la confisca dello stesso
Il fermo amministrativo è un provvedimento che blocca un veicolo il cui proprietario non è in regola con debiti non pagati. Regolato dall'articolo 214 del Codice della Strada viene emesso per riscuotere tasse, multe o imposte non corrisposte. Comporta il divieto di circolazione, con un sigillo applicato sul mezzo e l'impossibilità di vendere o rottamare lo stesso. La vettura deve inoltre essere parcheggiata in un luogo privato. Se si viene sorpresi a guidare un'auto in fermo amministrativo ci sono pesanti sanzioni, sia pecuniarie ma che arrivano anche al sequestro e alla confisca.
L'articolo 214 del codice della strada
Il fermo amministrativo di un veicolo è disciplinato dall'articolo 214 del Codice della Strada. È diverso dal sequestro (che può avvenire successivamente se si viola il fermo) perché è una misura amministrativa e non cautelare.
Le sanzioni
Se il veicolo viene fatto circolare durante il fermo, si applica una sanzione amministrativa pecuniaria da €770,00 a €3.086,00. Se il trasgressore è il custode del veicolo (nominato nel provvedimento), la sanzione è più alta (da 1.984 a 7.937 €) e ci sono in più la revoca della patente e la confisca del veicolo, con rimozione e trasporto immediato del mezzo in un deposito autorizzato.
Sull'auto, come detto, viene applicato un sigillo che, se rimosso dal conducente, è punibile con la reclusione e una multa. Al termine del periodo di fermo, il veicolo deve essere restituito all'avente diritto dopo aver richiesto la reimmissione in circolazione e ottenuto la rimozione del vincolo.