Si teme una nuova guerra dei prezzi sul mercato domestico delle quattro ruote in Cina. La sovraccapacità produttiva delle aziende automotive cinesi rispetto alle vendite potrebbe trasformare l’Europa in una valvola di sfogo
Byd, il colosso cinese delle auto elettriche, taglia i listini di vendita fino al 34% e ora, dopo il crollo di ieri alla Borsa di Hong Kong, si teme una nuova guerra dei prezzi sul mercato domestico delle quattro ruote. Il gruppo ha riferito sulla piattaforma social Weibo, l'X cinese, che avrebbe ridotto i prezzi di 22 modelli elettrici e ibridi plug-in fino alla fine di giugno.
La riduzione dei prezzi
Ad esempio, il prezzo della berlina Seagull è stato ridotto del 20% a 55.800 yuan cinesi (7.780 dollari), mentre quello della berlina ibrida bimotore Seal è stato ridotto del 34% a 102.800 yuan. Gli ultimi sviluppi seguono altre revisioni al ribasso dei prezzi annunciati dalla casa automobilistica all'inizio del 2025, come il lancio delle berline Han e dei Suv Tang a un prezzo di partenza inferiore del 10,35% e del 14,3% rispetto alle versioni precedenti.
Più vendite di Tesla
Nonostante abbia dovuto pagare dazi più alti di Tesla, Byd ha venduto per la prima volta in assoluto più veicoli elettrici a batteria in Europa ad aprile e ha battuto Tesla, in quello che è stato definito un "momento spartiacque" per il mercato automobilistico della regione, secondo un rapporto di Jato Dynamics. I dati sulle nuove immatricolazioni di auto definiti dalla società di ricerche hanno mostrato che i volumi di Byd in Europa sono aumentati del 359% su base annua lo scorso mese, mentre l'azienda continua i suoi sforzi di espansione globale. Nello stesso periodo, Tesla ha registrato un ulteriore calo del 49%, pagando le proteste contro il ceo del gruppo Usa Elon Musk, a partire dal suo ruolo nell'amministrazione Trump
Il mercato Ue
L’industria automotive cinese ha una grande sovraccapacità produttiva, che immette sul mercato il doppio delle vetture che riesce a smaltire internamente. Quasto spropositato volume è sufficiente a coprire anche tutto il mercato dell’auto europeo. Ed è per questo che le aziende cinesi di automotive stanno usando l'Europa come valvola di sfogo di questo eccesso, investendo in maniera consistente in Italia e negli altri pesi del nostro continente.