Ricerche e innovazioni: i Nobel per la Medicina degli ultimi 10 anni

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Ambra Orengo

Il ritratto del ricercatore e inventore svedese Alfred Nobel (Getty Images)
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Il premio è stato assegnato a 216 persone dal 1901 a oggi e solo in un’occasione si è trattato di un premio postumo. Dalle cure per le malattie più gravi alle scoperte sul funzionamento del corpo umano: ecco tutti i riconoscimenti

Dalle cure per alcune tra le più gravi malattie umane, alle scoperte sulle caratteristiche del nostro corpo: i vincitori del Premio Nobel per la medicina si sono sempre distinti per ricerche all’avanguardia e tecniche innovative. Il premio, nel 2018, è andato a due studiosi, l’americano James P. Allison e il giapponese Tasuku Honjo, che hanno portato alla luce i meccanismi con i quali le cellule del sistema immunitario attaccano quelle tumorali. Ecco chi ha vinto e con quali scoperte degli ultimi dieci anni.

Un tedesco e due francesi nel 2008

In totale, dal 1901 a oggi, sono stati assegnati 216 Premi Nobel per la medicina: 204 sono andati a uomini e 12 a donne. Nel “medagliere” del premio, il primo posto spetta a studiosi statunitensi, seguiti dai britannici e dai tedeschi. Tedesco è anche uno dei Nobel del 2008: il dottor Harald zur Hausen ha ricevuto l’onorificenza per le sue ricerche sul cancro alla cervice, che lo hanno portato a scoprire il ruolo del papilloma virus nel suo sviluppo. Insieme a lui, sono stati premiati i due francesi Françoise Barré-Sinoussi e Luc Montagnier. L’immunologa e il virologo hanno scoperto nel 1983 uno dei più micidiali virus del nostro tempo: l’HIV.

Cromosomi e fecondazione assistita

Nel 2009 il premio è andato alle americane Elizabeth Blackburn e Carol W. Greider e al canadese Jack W. Szostak, autori della scoperta dei telomeri e del meccanismo attraverso il quale essi proteggono i cromosomi dalla degradazione. L’anno successivo, il 2010, ha premiato invece un britannico, Robert G. Edwards, pioniere della procreazione assistita. Il biologo è stato infatti premiato per il suo “sviluppo della fecondazione in vitro”, una tecnica che all’epoca, si legge sul sito del premio, aveva già fatto venire alla luce oltre 4 milioni di bambini nel mondo.

Il primo caso di premio postumo

Il 2011 è stato l’anno di due immunologi e un biologo. Nel primo caso, Bruce Beutler e Jules Hoffmann sono stati premiati “per la loro scoperta riguardante l'attivazione del sistema immunitario innato”, un sottosistema immunitario presente in tutti gli organismi pluricellulari e il primo ad attivarsi negli esseri umani in caso di infezioni da agenti patogeni. Nel caso del biologo Ralph M. Steinman, invece, si è trattato del primo e unico premio postumo, assegnato “per la scoperta della cellula dendritica e il suo ruolo nell'immunità acquisita”. La notizia della morte di Steinman, avvenuta solo tre giorni prima l’assegnazione del Nobel, non era arrivata in tempo al Karolinska Institutet di Stoccolma e il Comitato, facendo una particolare eccezione regolamento, gli conferì ugualmente l'onorificenza.

Cellule staminali e il trasporto vescicolare

Nel 2012 il premio è andato al britannico John Gurdon e al collega giapponese Shinya Yamanaka, “per la scoperta che le cellule mature possono essere riprogrammate per diventare pluripotenti”. I loro studi si sono concentrati su un tipo di cellule staminali prodotte artificialmente, allo scopo di applicarne le proprietà alla medicina rigenerativa. L’anno successivo le scoperte dei vincitori, James Rothman, Randy Schekman e Thomas Südhof, si riferivano “ai meccanismi di regolazione del traffico vescicolare, un sistema di trasporto importante nelle nostre cellule”.

I primi norvegesi e la prima cinese

Un americano e due norvegesi sono invece i vincitori del Nobel nel 2014: John O'Keefe, May-Britt Moser e Edvard Moser sono stati premiati “per le loro scoperte sulle cellule costituenti il sistema di posizionamento nel cervello”. I coniugi Moser sono i primi norvegesi - e per il momento gli unici - ad aver ricevuto questo riconoscimento. Nel 2015 il premio è invece andato al biochimico William C. Campbell e al medico Satoshi Ōmura “per le loro scoperte riguardanti una nuova terapia contro le infezioni causate da parassiti intestinali”. Nello stesso anno, insieme a loro, è stata premiata anche la farmacista Tu Youyou “per la sua scoperta di una nuova terapia contro la malaria”. Youyou è la prima persona di origini cinesi e ad aver lavorato esclusivamente in Cina a vincere questo premio.

L’autofagia e il ritmo cardiaco

Il biologo giapponese Yoshinori Ohsumi ha vinto il Nobel per la medicina nel 2016, “per le sue scoperte dei meccanismi di autofagia”, un meccanismo cellulare che permette la degradazione e il riciclo dei componenti cellulari. I tre americani, Jeffrey C. Hall, Michael Rosbash e Michael W. Young, hanno invece ricevuto l’onorificenza nel 2017 “per le loro scoperte dei meccanismi molecolari che controllano il ritmo circadiano”.

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