Romanziere, poeta, sceneggiatore, è considerato tra i più importanti scrittori di lingua tedesca. È nato a Griffen, in Austria, nel 1942 ed è noto per le sue provocanti opere teatrali. Tra le firme più importanti, quella sulla sceneggiatura de "Il cielo sopra Berlino"
Considerato uno dei più importanti scrittori di lingua tedesca, Peter Handke è lo scrittore vincitore del premio Nobel per la Letteratura 2019. Handke è autore, oltre che di opere di narrativa, anche di poesie e testi per il teatro e per il cinema. Ha lavorato in diverse occasioni insieme al regista Wim Wenders, con cui ha co-firmato la sceneggiatura del suo film “Il cielo sopra Berlino”. L’Accademia di Svezia ha deciso di assegnare il Nobel a Handke "per un lavoro influente che con ingegnosità linguistica ha esplorato la periferia e la specificità dell'esperienza umana". Handke si è sempre distinto per il suo spirito polemico, tanto da continuare a ripetere "la narrativa è eterna, ma forse è vero, il romanzo è morto". Insieme al premio andato ad Handke, nel 2019 è stato assegnato anche il Nobel per la Letteratura 2018, saltato a causa di uno scandalo molestie che ha travolto il marito di una giurata: è andato a Olga Tokarczuk (GLI ITALIANI CHE HANNO VINTO IL NOBEL PER LA LETTERATURA).
Le origini e l'inizio della carriera
Handke è nato nel 1942 a Griffen, in Austria, nella regione della Carinzia. La madre apparteneva alla minoranza slovena locale ed è morta suicida nel 1971, evento che ha segnato la vita dello scrittore e raccontato nel romanzo “L'Infelicità senza desideri”. Peter Handke ha preso il cognome dal patrigno: il padre era un soldato tedesco che Handke conobbe solo da adulto. Handke ha vissuto con la sua famiglia a Berlino, per poi tornare a Griffen. Successivamente ha studiato giurisprudenza all'Università di Graz, senza mai laurearsi anche a causa dell'impegno precoce nella letteratura e nel teatro, con racconti, romanzi, saggi, poesie e diari (TUTTI I PREMI NOBEL ITALIANI).
La letteratura d'avanguardia e il teatro
Il suo primo romanzo, “I calabroni”, viene pubblicato nel 1966. Handke è noto anche per le sue opere teatrali ricche di provocazioni: nel 1969 fece scalpore “Insulti al pubblico”, uno spettacolo in cui gli attori appunto inveivano contro gli spettatori. Tra i suoi libri più noti ci sono Prima del calcio di rigore, uscito nel 1970, La donna mancina, pubblicato nel 1976 e La storia della matita, un’autobiografia incentrata sul suo lavoro di scrittore. Nel 1966 si è trasferito a Princeton, negli Stati Uniti, da dove è tornato in Europa per dedicarsi alla letteratura d'avanguardia, fino a guadagnarsi la considerazione di essere uno dei più importanti scrittori di lingua tedesca. A far molto rumore nel corso della carriera di Handke è stata anche la sua posizione sulla guerra nell’ex Jugoslavia, territorio a cui è molto legato per via delle origini di sua madre e a cui ha dedicato tre lunghi reportage: durante il conflitto serbo-bosniaco si è schierato apertamente a favore della Serbia.
Il cinema e la collaborazione con Wim Wenders
Handke ha esordito nel cinema nel 1972 firmando i dialoghi del film di Wim Wenders “Prima del calcio di rigore”, tratto dal suo omonimo romanzo di due anni prima. La collaborazione con il regista tedesco è poi continuata con la sceneggiatura di “Falso movimento”, nel 1975, e con il celebre “Il cielo sopra Berlino”, del 1987. Handke attualmente vive in Francia a Chaville, ed era comparso più volte nella lista dei favoriti al Nobel.