Il Capodanno "doppio" delle isole Diomede

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Vincenzo Genovese

Le isole "di ieri e di domani" nello stretto di Bering distano fra loro meno di quattro chilometri. Ma nel braccio di mare che le separa passa la linea di demarcazione fra i giorni del calendario

Il confine che separa ogni anno dal precedente dura meno di un secondo e viaggia da Est verso Ovest allo scoccare della mezzanotte fra il 31 dicembre e il primo gennaio. Il punto in cui questa corsa si interrompe è la International Date Line (IDL), una linea immaginaria tracciata in mezzo all'Oceano Pacifico, dal Polo Nord al Polo Sud, che per convenzione separa i giorni sulla Terra. Quando da una parte della linea scatta l'ultima mezzanotte dell'anno, dall'altra comincia non il primo, ma il secondo giorno di gennaio. A i due bordi di questa linea ci sono la Grande Diomede e la Piccola Diomede, due inospitali piattaforme rocciose nello Stretto di Bering, ribattezzate le "isole di ieri e di domani".

Divise da una linea

L'isola di Grande Diomede è il punto più orientale della Russia e dell'intera Asia: 29 chilometri quadrati in mezzo allo Stretto di Bering, fra la penisola dei Ciukci (russa) e l'Alaska (statunitense). Il fuso orario di questo avamposto è +12 rispetto al Meridiano di Greenwich: quando a Londra è mezzogiorno (e in Italia le 13) del 31 dicembre, a Grande Diomede scoccherà la mezzanotte di Capodanno. Circa quattro chilometri più a Est, sarà sempre notte fonda, ma del giorno precedente: a Piccola Diomede, che appartiene agli Stati Uniti, gli orologi segneranno le 3 di mattina dell'ultimo dell'anno. Ovviamente si tratta di una misurazione puramente convenzionale: sulle due sponde il sole sorge e cala praticamente nello stesso momento.

Quando Est diventa Ovest

Le due isole, vicinissime al circolo polare, sono pressoché disabitate: a Grande Diomede non ci sono città, ma è situata un'importante stazione meteorologica russa, con un manipolo di esperti a monitorare la situazione dell'Artico. A Piccola Diomede vivono circa un centinaio di esperti pescatori Ciukci, una popolazione eschimese dell'estremo Oriente. Scoperte nel 1728 da Vitus Jonassen Bering, navigatore danese sotto bandiera russa, furono dedicate a San Diomede, patrono del giorno dello sbarco, il 16 agosto. L'esplorazione vera e propria avvenne quattro anni più tardi per opera di Michail Gvozdev e le isole restarono proprietà della Russia imperiale fino al 1867. In quell'anno lo zar Alessandro II vendette agli Stati Uniti l'Alaska: Piccola Diomede era compresa nell'affare, da circa sette milioni di dollari. Oggi il tratto di mare che separa le Isole Diomede, attraversato a nuoto dalla statunitense Lynne Cox nel 1987 per alleggerire le tensioni della Guerra Fredda, è il luogo del mondo in cui i confini di Russia e Stati Uniti sono più vicini. Navigandovi in mezzo, si mantiene l'Asia a Ovest e l'America a Est, in singolare capovolgimento di prospettiva rispetto all'Europa.

"Solo" 21 ore di differenza

Pur trovandosi a cavallo della International Date Line, tra Grande e Piccola Diomede non intercorrono 24 ore di distanza. Questa linea immaginaria infatti è tracciata approsimativamente al 180esimo meridiano di longitudine Est, che coincide con il 180esimo Ovest, e che si trova gli antipodi rispetto a Greenwich, il sobborgo di Londra che dà il nome al meridiano 0. La IDL taglia il Pacifico, ma non si sviluppa linearmente, bensì "piegandosi" a Oriente e Occidente perché i fusi orari siano congeniali ai diversi territori coinvolti. Grande Diomede ha la stessa ora della penisola di Ciukci, l'ultima propaggine continentale della Russia (+12 GMT), mentre Piccola Diomede si coordina con l'Alaska (-9 GMT). Nei fusi orari in mezzo (-10, -11, -12) ci sono varie isole pacifiche, come le Hawaii, le Cook o la Polinesia Francese. Da nessuna di queste, però, si può guardare l'anno vecchio al di là del mare.

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