Introduzione
Durante il recente vertice della Nato svoltosi a L’Aja, l’America e Donald Trump hanno ufficializzato, dopo averlo già fatto alcuni giorni prima alla Casa Bianca, un importante progetto legato alla Difesa e denominato “Golden Dome Shield”. Si tratta, in particolare, di uno scudo missilistico basato su una tecnologia spaziale sviluppata specificatamente per intercettare minacce provenienti da vettori balistici o nucleari.
Quello che devi sapere
Un programma da 175 miliardi di dollari
- “Il Presidente Trump ha annunciato lo scudo di difesa missilistica Golden Dome per proteggere la patria dalle minacce missilistiche avanzate”, aveva preannunciato nei giorni scorsi la Casa Bianca, in un post apparso su X. Ma quali sono i dettagli di questo ambizioso progetto? Come sottolinea la Reuters, il programma di Difesa è particolarmente impegnativo, dato che per realizzarlo effettivamente servono circa 175 miliardi di dollari.
Un’efficacia pari al 97%
- L'obiettivo, in base a quanto emerso, è che Golden Dome possa sfruttare una rete di centinaia di satelliti che orbitano intorno al globo terrestre anche grazie ad una serie di sensori e intercettori sofisticati adatti a neutralizzare i missili nemici in arrivo dopo il decollo, anche da Paesi quali Cina, Iran, Corea del Nord o Russia. "Ho promesso al popolo americano che avrei costruito uno scudo di difesa missilistica all'avanguardia per proteggere la nostra patria dalla minaccia di attacchi missilistici stranieri", ha dichiarato Trump di recente, annunciando l'iniziativa. Secondo quanto anticipato dallo stesso tycoon, lo scudo promette un’efficacia pari al 97%.

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Come dovrebbe funzionare
- Una volta rilevato il missile, entrando nel merito, il Golden Dome lo dovrebbe abbattere prima che entri nello spazio attraverso l’utilizzo di un intercettore o di un laser, oppure più avanti lungo il suo percorso spaziale con un sistema di difesa missilistica esistente che utilizza intercettori terrestri dislocati in California e Alaska. Al di sotto del livello di intercettazione spaziale, il sistema avrà un altro livello difensivo con sede negli Stati Uniti o nelle sue vicinanze.
Le similitudini con l’Iron Dome israeliano
- "Abbiamo aiutato Israele con il loro sistema ed ha avuto molto successo, ora disponiamo di una tecnologia ancora più avanzata", ha dichiarato Trump riferendosi al sistema di difesa missilistica israeliano Iron Dome, da cui il Golden Dome tra ispirazione. Il sistema a corto raggio di Israele era stato sviluppato dalla Rafael Advanced Defense Systems israeliana con il supporto proprio degli Stati Uniti ed è diventato operativo nel 2011. Ogni unità, trainata da camion, spara missili a guida radar per distruggere minacce a corto raggio come razzi, mortai e droni a mezz'aria. Il sistema determina se un razzo è in rotta per colpire un'area popolata e, in caso contrario, il razzo viene ignorato e lasciato atterrare senza causare danni. Inizialmente Iron Dome era stato progettato per fornire una copertura delle dimensioni di una città contro razzi con gittata compresa tra 4 e 70 km ma questa capacità è stata successivamente ampliata.

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La “Star Wars Initiative” di Reagan
- "Completeremo così il lavoro iniziato dal presidente Reagan 40 anni fa, ponendo fine per sempre alla minaccia missilistica contro il territorio americano", ha dichiarato ancora Trump facendo riferimento al programma "Star Wars", ufficialmente nota come Strategic Defense Initiative (SDI), progetto di ricerca proposto dal presidente Ronald Reagan nel 1983 pensato per sviluppare un sistema di difesa missilistico basato nello spazio che potesse proteggere gli Stati Uniti da attacchi nucleari. Il cuore del programma SDI era un piano per sviluppare un programma di difesa missilistica spaziale in grado di proteggere gli Stati Uniti da un attacco nucleare su larga scala. La proposta prevedeva diversi livelli tecnologici che avrebbero consentito agli Stati Uniti di identificare e distruggere automaticamente un gran numero di missili balistici in arrivo durante il lancio, il volo e l'avvicinamento ai loro obiettivi. L'SDI è però fallito perché troppo costoso, troppo ambizioso dal punto di vista tecnologico e non poteva essere facilmente testato.

La costruzione del Golden Dome
- SpaceX, la società di Elon Musk, sarebbe la favorita, insieme all'azienda di software Palantir e al produttore di droni Anduril, per costruire i componenti chiave del sistema “Golden Dome”. Coinvolti dovrebbero essere anche la L3Harris Technologies, la Lockheed Martin e la RTX Corp in qualità di potenziali appaltatori per l'imponente progetto. L3 ha investito 150 milioni di dollari nella costruzione del suo nuovo stabilimento a Fort Wayne, nell’Indiana, dove vengono prodotti i satelliti con sensori spaziali ipersonici e balistici che fanno parte di uno programma del Pentagono per rilevare e tracciare meglio le armi ipersoniche con sensori spaziali e che potrebbero essere adattati proprio per il “Golden Dome”.
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La minaccia iraniana
- Trump stesso, parlando del progetto, ha sottolineato come questa iniziativa rappresenti una risposta diretta alle tensioni globali crescenti legate soprattutto alla minaccia iraniana e ad altri attori ostili nello scenario internazionale. Ha citato come esempio gli strike Usa contro siti nucleari iraniani recentissimi che hanno portano ad attacchi missilistici simbolici da parte di Teheran neutralizzati senza danno reale grazie alla superiorità tecnologica americana.
L’allargamento allo spazio
- A coordinare il programma “Golden Dome” sarà il generale Michael A. Guetlein, vicecapo delle operazioni della Space Force. La Casa Bianca intende infatti allargare anche allo spazio il raggio d'azione di uno scudo che, a differenza dell'Iron Dome, non ha l'obiettivo di salvaguardare località specifiche da vettori a medio raggio ma di difendere gli Stati Uniti da minacce sempre più sofisticate.

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Cosa potrà intercettare “Golden Dome”
- Secondo quanto emerso, “Golden Dome” dovrebbe fermare non solo gli avanzatissimi missili intercontinentali prodotti dalla Russia ma anche i droni sempre più sofisticati fabbricati da avversari come la Cina, che ha da poco lanciato il velivolo portadroni Jiu Tian, destinato a riscrivere le regole della guerra aerea. "Durante la campagna elettorale", ha confermato Trump parlando del progetto, "ho promesso al popolo americano che avrei realizzato un sistema di difesa missilistica all'avanguardia. Adesso sono lieto di annunciare che ne abbiamo scelto l'architettura. Una volta completato, il Golden Dome sarà in grado di intercettare missili anche se lanciati da altre parti del mondo e anche dallo spazio". Il sistema, ha aggiunto il capo della Casa Bianca, "implementerà tecnologie di nuova generazione su terra, mare e spazio, inclusi sensori e intercettori spaziali". E per il segretario alla Difesa, Pete Hegseth, lo scudo proteggerà "la patria da missili da crociera, missili balistici, missili ipersonici, droni, siano essi convenzionali o nucleari".

Le spese previste
- Se per Trump serviranno 175 miliardi di dollari per questo ambizioso progetto, l'Ufficio di bilancio del Congresso ritiene che le risorse necessarie saranno più ingenti, anche fino ai 542 miliardi di dollari in vent'anni, e che il sistema potrà intercettare solo un limitato numero di missili intercontinentali. "Israele è piccolo, quindi è fattibile al 100% ammantarlo di radar e intercettori mobili e fissi", aveva spiegato alla Cnn una fonte interna al Pentagono. "Ma come è possibile farlo negli Stati Uniti? Non si può metterlo solo ai confini e sulla linea costiera perché i missili balistici intercontinentali possono rientrare nell'atmosfera sopra il Kansas", aveva detto.
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Lo scetticismo degli analisti militari
- Tra l’altro lo scorso gennaio sempre Trump aveva firmato l'ordine esecutivo che poneva le basi per il “Golden Dome” ma fin da subito molti analisti militari avevano segnalato il proprio scetticismo. Gli interrogativi riguardano l'estensione del territorio da coprire, vastissima così così ingenti sono anche le risorse mobilitate. La Casa Bianca, nel post apparso su X in cui parlava del progetto, ha specificato per il momento che, dopo la presentazione, “il Congresso deve approvare il disegno di legge e inviarlo poi al Presidente”.
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