
Come figli non possiamo rimanere indifferenti al racconto della fotografa australiana. “Forget Me Not” è un diario intimo sugli ultimi anni di vita di sua nonna, malata di Alzheimer. Immagini delicate e profonde che sollevano un timore che abbiamo tutti dentro: quello di essere dimenticati da chi ci ha amati.
Intervista per Lo Spunto Fotografico.
Di Chiara Piotto
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“Chiamavo mia nonna 'jia poh', che significa 'nonna materna' in dialetto cinese Hakka. 'Jia poh' è la versione anglicizzata, ovviamente, in cinese si scrive 家婆. Era un dragone, una donna piena di autorità, dignità, onore. A 90 anni era madre di otto figli, nonna di 18 nipoti, bisnonna di dieci. E malata di Alzheimer”. Così Anne Moffat ci introduce alla lettura di questi scatti così personali e in cui è così facile identificarsi
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“Ho fatto visita a mia nonna Kong Fung Tsze a Sandakan, in Malesia, diverse volte tra il 2014 e il 2019. In ogni occasione la vedevo cambiare, perdere l’autonomia e il senso di sé. Io, intanto, stando con lei capivo meglio me stessa e le mie radici. Ne è nato un progetto che è un’interpretazione visiva di quel senso di disorientamento, della natura ripetitiva e difficile del morbo, dei sentimenti contrastanti che si provano guardando una persona amata mentre si spegne lentamente”
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“Chiunque abbia visto un proprio caro ammalarsi di Alzheimer conosce la natura graduale e ambigua di questo morbo. È impossibile averne una visione chiara, inquadrarlo del tutto, così è difficile andare avanti, accettare i piccoli cambiamenti nelle persone che ne soffrono. Il dolore resta irrisolto”, racconta la fotografa
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"Tutto è reso più difficile dal fatto che non esiste ancora una cura contro l’Alzheimer. L’unica cosa che possiamo fare è cercare di apprezzare ogni momento che ci rimane per quello che è. Accettare che tante diverse emozioni si mescolino”
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Da dati dell’OMS risulta che circa 50 milioni di persone nel mondo soffrano di demenza, una cifra raddoppiata tra il 2000 e il 2016. "Viviamo sempre più a lungo, ormai quasi tutti hanno un amico o un parente che ne ha sofferto. Ecco perché dobbiamo cambiare il modo in cui curiamo le persone anziane; dobbiamo eliminare lo stigma associato alla malattia di Alzheimer, promuovendo terapie per la diagnosi precoce e programmi di formazione e supporto per chi si prende cura dei malati”
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“Da quando ho iniziato a pubblicare gli scatti di questo progetto ho ricevuto un sacco di messaggi da persone che volevano condividere la loro esperienza", continua Moffat. "Lavorare a questo progetto è stato catartico, per me, e sono grata del fatto che altri siano riusciti a trovarvi un significato”
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Per fornire un’immagine completa della vita di sua nonna, Anne ha scelto di affiancare gli scatti dell’ultimo periodo della sua vita ad altre immagini “storiche” di ricordi felici: “L’Alzheimer strappa via tragicamente e ingiustamente al malato la sua memoria, il contesto. Non volevo fare lo stesso nel mio racconto. Ecco perché ho scelto di includere nel progetto alcune immagini dal passato di mia nonna, che immortalano momenti luminosi e vibranti della sua vita”
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“Quando mia nonna ha iniziato a perdere la memoria, mia madre ha creato per lei dei diari, riempiendo alcuni quaderni con fotografie e ricordi scritti a mano della loro vita assieme, così che mia nonna potesse sfogliarli e leggerli ogni volta che voleva. Anche quelle pagine sono parte integrante del mio progetto fotografico, danno loro un contesto”, continua la reporter
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"Non avevo un’idea precisa di cosa avrei voluto includere nelle mie fotografie, prima di scattarle. Ora, riguardandole, noto alcuni elementi ricorrenti: mani, fiori, fantasie colorate, cibo. Qualcuno mi ha detto che, per essere una serie dedicata a mia nonna, ci sono molte scene “statiche”, con poche persone. Immagino dipenda dal fatto che sentivo di aver già cominciato a perderla anni prima, e che avevo anticipato il mio dolore, ci stavo già facendo i conti"
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"Con il senno di poi, si può dire che Forget Me Not vada a comporre un capitolo nella storia della mia vita, un quaderno che ho fatto per me stessa, che mi consente di ricordare e rivivere il tempo che ho passato insieme a mia nonna", conclude Moffat.
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Lo Spunto Fotografico è la rubrica settimanale che unisce fotografia e informazione, curata da Chiara Piotto su Sky tg24. Ogni sabato selezioniamo un progetto legato a temi di attualità e intervistiamo l’autore. #LoSpuntoFotografico è anche su Instagram, con stories dedicate ogni sabato mattina. Le trovate in evidenza sull’account @skytg24
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Anne Moffat (1991) è una fotografa basata a Melbourne, in Australia, di origini malesi, cinesi e neozelandesi. Collabora con diverse realtà e testate internazionali per progetti editoriali, personali e commerciali. Fa parte dei collettivi Women Photograph, Diversify Photo e Authority Collective.
Il sito di Anne Moffat