Regno Unito, 100 anni di elezioni in un'animazione: guarda l'infografica

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Raffaele Mastrolonardo

UK

Il 12 dicembre il Regno Unito è tornato al voto. Ecco come sono andate tutte le competizioni elettorali dal 1918 al 2017 in una visualizzazione interattiva

Il 12 dicembre i cittadini britannici sono tornati a votare per le elezioni generali e decidere chi dovrà governare il Paese. Per la Gran Bretagna si è trattato della terza tornata elettorale ravvicinata dopo quelle del 2015 e del 2017. E il verdetto è stato chiaro con i Conservatori di Boris Johnson che hanno conquistato una larghissima maggioranza: 364 seggi su 650.

La campagna elettorale, come noto, è ruotata intorno ai due temi che, secondo i sondaggi, stavano più a cuore agli elettori: la Brexit e il rapporto con l’Unione europea e il Servizio sanitario nazionale. A contendersi la maggioranza a Westminster, sede del Parlamento inglese, sono stati, ancora una volta, il partito conservatore, oggi guidato dall’attuale primo ministro Boris Johnson, e il partito laburista, attualmente capeggiato da Jeremy Corbyn. Ancora una volta perché sono proprio queste le due forze politiche che, come mostra il nostro grafico interattivo, si sono alternate alla guida del Regno Unito negli ultimi 100 anni. Dal 1922 in poi ogni elezione generale è stata vinta da una di loro. 

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Non è un caso che il sistema elettorale britannico sia spesso menzionato quando si parla di “alternanza”. Come rivela la successione delle elezioni mostrata dal grafico, conservatori e laburisti si sono scambiati la maggioranza a Westminster per tutto il ‘900 e in questo primo scorcio di millennio. Nell’avvicendamento si possono anche individuare delle fasi in cui una delle due compagini ha avuto una prolungata egemonia sulla società britannica. Per esempio, i conservatori tra il 1979 e il 1992 si sono imposti in quattro elezioni consecutive sotto la guida di Margaret Thatcher prima e John Mayor poi. I laburisti di Tony Blair, da parte loro, si sono affermati in tre competizioni elettorali tra il 1997 e il 2005. 

Grazie alla vittoria 12 dicembre i conservatori hanno ottenuto la quarta affermazione consecutiva in un’elezione. E sono riusciti ad ottenere una chiara maggioranza. Fatto non scontato alla vigilia. Anche se rari, non sono infatti mancati nella storia politica inglese casi di governi di coalizione, soprattutto in tempi recenti. Basta ricordare il 2010 e il 2017 quando il partito conservatore, per avere una maggioranza parlamentare che gli consentisse di governare, è dovuto ricorrere all’aiuto, rispettivamente, dei liberal-democratici e degli unionisti irlandesi. 

Il numero magico per ottenere la maggioranza assoluta nel Regno Unito è 326 e i Conservatori lo hanno abbondantemente superato. I seggi della House of Commons, la camera “bassa” del parlamento inglese (quella “alta” è la House of Lords), sono infatti 650. Prima delle elezioni i conservatori potevano contare su 298 seggi, i laburisti 243. Entrambi i partiti avevano perso seggi dal giorno delle elezioni 2017 quando avevano conquistato rispettivamente 317 e 262 posti in parlamento. 

Dopo il verdetto del 12 dicembre, però, il Parlamento inglese ha un volto decisamente diverso. 

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