Le autorità spagnole sin dalle prime ore hanno invitato a evitare speculazioni sulle cifre delle persone che risultano irrintracciabili, spiegando che in molti casi si sono registrate difficoltà nelle comunicazioni. Alla popolazione viene raccomandato di aggiornare chi di dovere se dopo una denuncia di scomparsa si è riusciti a contattare il soggetto in questione
Se le vittime accertate dell’alluvione che ha colpito la Spagna, e in particolare la regione di Valencia, sono sicuramente più di 200, dopo diversi giorni dalla tragedia causata dalla Dana ancora non viene diffuso un numero ufficiale di dispersi. Qualche cifra era circolata nei primi momenti, ma è stata smentita categoricamente dalle autorità: ecco cos’è successo.
Il numero delle vittime
Tuttavia la mancanza di cifre ufficiali sui dispersi ha portato a domande e illazioni di vario genere anche sulle vittime. Quesiti ai quali ha risposto il ministro dei Trasporti Oscar Puente, che su X ha spiegato ad esempio che l’aumento del numero dei morti ha subìto una brusca frenata nel momento in cui si è terminato di perlustrate tutte le zone più accessibili, quelle in superficie, e altri eventuali corpi potrebbero trovarsi in luoghi difficili da raggiungere come cantine, parcheggi e piani interrati. "Quanti? Non è noto. Pertanto ogni speculazione a questo riguardo è proprio questo, pura speculazione", ha scritto Puente sottolineando che “non ha alcun senso nascondere all'opinione pubblica i dati relativi ai decessi. Ciò che è noto viene comunicato. La morte delle persone è qualcosa di abbastanza grave per non speculare su di essa".
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La confusione sui dispersi
Ciò che invece è accaduto con i dispersi risale alle prime ore dopo l’alluvione, precisamente a quanto riferito da El Diario dopo una riunione fra i responsabili della risposta di emergenza del Centro di Coordinamento della Generalitat e il ministro dell'Interno, Fernando Grande Marlaska. Il quotidiano ha pubblicato gli atti di questo meeting riferendo che il 112 aveva ricevuto 1.900 segnalazioni di persone disperse. Una cifra che è poi rimbalzata fra social e organi d’informazione, finché Marlaska è intervenuto precisando che "non si stimano 1.900 dispersi. 1900 è il numero di chiamate al 112 di familiari che non hanno notizie dei propri cari, ma in gran parte questo risponde alla mancanza di comunicazioni. Stime del genere ci indurrebbero in errore e non generano fiducia". Concetto che il ministro ha ribadito anche il 4 novembre, spiegando che rispetto ai dispersi "è meglio non dare numeri", poiché sono molti i casi in cui i familiari non sono riusciti a contattare i propri cari e ha assicurato che "polizia e guardia civile stanno indagando tutte le denunce di scomparsi". Sul tema è intervenuto anche il presidente della Generalitat di Valencia, Carlos Mazón, lanciando un appello per chiedere alle persone che hanno denunciato una scomparsa di segnalare anche qualora vi siano stati successivamente contatti con la persona indicata come dispersa.