
Complici il flop elettorale in Wisconsin - dove un candidato alla Corte suprema statale pesantemente finanziato da Musk è stato sconfitto da quello progressista - e il calo nei sondaggi, a emergere come 'evangelista' del Maga è il direttore del bilancio di Trump e ideologo chiave del Project 2025
Il tempo corre veloce nella terra di Trump: è passato poco più di un mese dallo spot che il Presidente regalò a Elon Musk promuovendo l'acquisto di Tesla di fronte al picco di impopolarità della casa automobilistica e già il miliardario sudafricano sembra essere diventato marginale nella cerchia dei consiglieri. Complici il flop elettorale in Wisconsin - dove un candidato alla Corte suprema statale pesantemente finanziato da Musk è stato sconfitto da quello progressista - e il calo nei sondaggi, a emergere come 'evangelista' del Maga è Russell Vought, direttore del bilancio di Trump e ideologo chiave del Project 2025. Dietro le quinte, Vought sta sostituendo Musk nella regia dei tagli, operando con metodo e determinazione. Se Musk è stato finora al centro dell'attenzione, Vought è stato al lavoro nei corridoi del potere: a lui si devono la chiusura dell'Usaid e della Consumer Financial Protection Bureau (Cfpb), l'agenzia nata dopo la crisi del 2008 per tutelare i consumatori. Vought, sostenitore della "unitary executive theory", è l'uomo che guida la ristrutturazione radicale dello Stato federale, mentre Musk - secondo voci interne raccolte da Bloomberg - si prepara a tornare alle sue aziende. Ma a pesare sono anche i "falsi risparmi" del Doge, come li hanno definiti alcuni parlamentari repubblicani ai quali non è mai andato giù il lavoro di decimazione della pubblica amministrazione in cui si è lanciato Musk. Il leader della maggioranza al Senato Chuck Schumer ha chiesto chiarimenti all'Amministrazione Trump sul presunto risparmio da 318 milioni di dollari vantato dal team di Elon Musk per aver cancellato un contratto dell'Office of Personnel Management (OPM). Schumer sostiene che non esistono prove documentali dell'esistenza stessa di quel contratto. Tra l'altro il Doge afferma di aver eliminato oltre 8.400 contratti federali per un valore di 30 miliardi di dollari, ma giornalisti e analisti hanno scoperto numerosi errori e grossolane esagerazioni nei calcoli. "Non è trasparenza, è propaganda," ha denunciato Schumer, che ha accusato Musk di "operare come un presidente ombra" e di aver gonfiato i numeri per mascherare lo smantellamento di servizi essenziali come Medicaid (l'assistenza sanitaria per gli indigenti) e la Social Security.
I timori per l'economia Usa
Ad alimentare i timori per la tenuta dell'economia americana in epoca trumpiana ci sono le parole del Nobel dell'economia Paul Krugman che avverte che gli Stati Uniti stanno vivendo una "crisi da sudden stop", un fenomeno tipico dei mercati emergenti, in cui gli investitori stranieri perdono fiducia e interrompono bruscamente l'afflusso di capitali. Trump - spiega Krugman - ha ereditato un'economia solida, uscita dall'inflazione post-Covid senza aumenti significativi della disoccupazione, ma ha rapidamente dissipato quel vantaggio, imponendo dazi distruttivi, generando caos politico e alimentando un clima di instabilita'. La conclusione è tagliente: nessun investitore ragionevole si fiderebbe oggi dell'America, e il timore di repressione politica, come il rischio di essere arrestati dall'Immigrazione per aver criticato Trump, scoraggia persino chi volesse semplicemente visitare il Paese per valutare opportunita' economiche. Aumenta cosi' l'influenza di Russell Vought, che si definisce un nazionalista cristiano e membro del team che per la Heritage Foundation ha redatto il Project 2025, un piano radicale di riforma del governo in 900 pagine per smantellare lo stato federale, reprimere l'immigrazione illegale, sopprimere le iniziative su diversità, equità e inclusione e revocare le restrizioni ambientali sull'esplorazione di petrolio e gas. Alcune delle proposte hanno già costituito la base per i decreti esecutivi di Trump, sebbene in alcuni casi siano menzionate anche altri documenti politici, tra cui il programma repubblicano e il manifesto della campagna elettorale di Trump per l'Agenda 47. Il Progetto 2025 propone che l'intera burocrazia federale, comprese le agenzie indipendenti come il Dipartimento di Giustizia, sia posta sotto il diretto controllo presidenziale, un'idea controversa nota come "teoria dell'esecutivo unitario" per snellire il processo decisionale, consentendo al presidente di attuare direttamente le politiche in diversi settori. Un meccanismo nel qual le rumorose pratiche di Musk potrebbero non trovare più posto.